Erano diversi mesi che la zona di Serravalle del Chienti era interessata da una serie continua di scosse di bassa magnitudo, che per gli esperti di sismologia, rappresentavano importanti -segnali di allarme-. Infatti alle 02.33 di quel 26 settembre il silenzio della notte fu rotto da una violenta scossa di 5,7 gradi Richter con epicentro individuato nel pese di Cesi nel comune di Serravalle
A quei tempi c’era una rete internet primordiale e non c’era Facebook, le prime notizie si potevano avere attraverso il televideo della Rai e le chiamate con i cellulari, apparve subito chiaro che si trattava di un evento sismico rilevante e devastante.
Al mattino i tg nazionali davano notizia delle prime vittime, due anziani coniugi trovati abbracciati sotto le macerie a Collescurti una frazione di Serravalle, nella zona di Foligno e Nocera Umbra i danni alle abitazioni risultavano essere molto ingenti. Nella stessa mattinata il Sottosegretario alla Protezione civile Barberi, dichiarava a Unomattina (Rai1), come inverosimile una seconda scossa di intensità superiore a quella della notte ma nello stesso giorno alle 11.42, avvenne una scossa di 6.0 gradi Rchter con epicentro ad Annifo nel comune di Foligno.
Scossa che causò 8 vittime, 4 delle quali perirono all’interno della Basilica Superiore di San Francesco, ad Assisi, con una ripresa televisiva di -quell’inferno nella Casa di Dio-.
Immagini che fecero in breve tempo il giro del mondo. In sintesi ci furono 11 vittime, 400 scosse e più di 120 fra feriti e contusi.
La sequenza sismica di quel periodo
Data | Ora Locale | Mercalli | Magnitudo | Epicentro |
---|---|---|---|---|
5 maggio 1997 | 14:03 | V | 3.4 | Massa Martana |
12 maggio 1997 | 15:51 | VII | 4.7 | Massa Martana |
4 settembre 1997 | 00:07 | VI-VII | 4.5 | Colfiorito |
26 settembre 1997 | 02:33 | VIII-IX | 5.7 | Cesi |
26 settembre 1997 | 11:42 | IX | 6.0 | Annifo |
2 ottobre 1997 | 21:38 | V-VI | 4.4 | Sansepolcro |
2 ottobre 1997 | 23:38 | VI | 4.3 | Sansepolcro |
3 ottobre 1997 | 10:55 | VII | 5.2 | Colfiorito |
4 ottobre 1997 | 18:13 | VI | 4.6 | Sellano–Preci |
7 ottobre 1997 | 01:24 | VII-VIII | 5.4 | Colfiorito |
12 ottobre 1997 | 13:08 | VI- VII | 5.1 | Sellano–Preci |
14 ottobre 1997 | 17:23 | VII-VIII | 5.6 | Sellano–Preci |
9 novembre 1997 | 20:07 | VI-VII | 4.8 | Sellano–Preci |
26 marzo 1998 | 17:26 | VII | 5.2 | Gualdo Tadino |
3 aprile 1998 | 09:26 | VI-VII | 5.1 | Gualdo Tadino |
5 aprile 1998 | 17:52 | VI-VII | 4.8 | Gualdo Tadino |
5 giugno 1998 | 23:57 | V-VI | 4.1 | Gualdo Tadino |
26 giugno 1998 | 02:32 | V-VI | 3.9 | Colfiorito |
(Fonte Wilipedia)
Un personale ricordo
La domenica dopo quel 26 settembre, mi recai a Scanzano di Foligno, per capire la situazione del paese dove avevo vissuto per 18 anni e con un tonfo al cuore constatai i gravi danni subiti dalle case della parte più antica del paese, era stato vietato l’accesso ai vicoli del per timore di nuovi crolli. Il paese in quel pomeriggio era deserto, riuscii a parlare con la madre di Moreno Girolamini, (che aveva acquistato la mia casa) e mi confermò che questa era molto lesionata. L’unica notizia positiva fu che tutti gli abitanti di Scanzano stavano bene, malgrado molti edifici gravemente lesionati.
Una ricorrenza che diventi monito per il futuro
Quel sisma, come anche quello del 2016, debbono farci prendere piena consapevolezza del fatto che l’Umbria è e sempre sarà una zona ad alto rischio sismico e che con il terremoto dobbiamo conviverci, che si deve costruire tenendo conto della eventualità di nuovi eventi tellurici e utilizzare sistemi costruttivi tecnicamente evoluti e sicuri. Si deve avere il coraggio di abbandonare ove possibile, la costruzione dei classici edifici in cemento e mattoni, costruendo edifici in legno o con sistemi prefabbricati ad alta resistenza sismica e molto più sicuri rispetto alle costruzioni di tipo -tradizionale-. Si deve superare il concetto di -maggior valore- di un edificio di -tipo classico- rispetto a quello di -tipo innovativo-, la salubrità fisica e psicologica delle persone ha un valore superiore rispetto al puro valore economico e commerciale.
Mi piace citare un esempio di quanto suddetto: proprio nel paese di Scanzano, due cari amici, i coniugi Piera Speranzini e Moreno Corradetti, hanno realizzato per loro figlio Leonardo una abitazione in legno, esternamente coibentata e intonacata, che non ha nulla da invidiare ad una casa in cemento e mattoni, anzi ha dei costi di costruzione molto minori, ma soprattutto garantisce la sicurezza del loro figlio che teme particolarmente il terremoto.
Un modo intelligente di tutelare le nuove generazione che spero diventi normalità e non una eccezione.