Togliendoci di dosso la polvere dei giga, siamo usciti dal virtuale per incontrarci nella vita reale, “…poi ci troveremo come star a bere prosecco al Winner-Bar…”. Era questo il sound track che risuonava nel gruppo -Noi degli anni 80-, creato da Maria Cristina Colonia e dedicato a questa classe di giovani 50enni.
Si è trattato di una ape-ri-cena, negli anni 80 avrei pensato ad una cena a base di Ape-Maya fritte, o ad un raduno di appassionati di Moto-Ape della Piaggio…:)
Una breve sintesi della serata
E’ stato un viaggio a ritroso nel tempo, maledetto tempo, 35 anni volati via come foglia d’autunno rapita da una folata di vento. Per impegni di lavoro, distanze e irrintracciabili, eravamo in 10, (sembrava uno di quei giorni di scuola quando la classe era dimezzata per l’influenza), con il Prof Cottini, se era assente Erica Ravagli quasi si metteva a piangere, se non ero presente io se ne fregava altamente.
Al tavolo da Winner, ci siamo disposti con la stessa logica dei banchi in classe, Trabalza-Petterini, Grisanti difronte a Colona, Ravagli e Cipolloni, il loro gruppo era circa questo. Il Conte Marco Elmi Pandolfi, (giustamente a capo tavola), non aveva Negri, il suo ex compagno di banco, che ora vive a Milano ma che veniva aggiornato in real time via Whatsapp. Maur-One Botti al capo tavola opposto con a destra Colombatti vicino a Santopaolo, il sottoscritto vicino a Zucchi, che da buon Dottore si è ricordato di un mio malore (durante il viaggio della gita del 5o anno), per la mia “prima sigaretta”, mentre a lui ho ricordato che gli ho fatto conoscere i brani di Vasco Rossi, di cui è grande fan, (i due fatti sono nettamene scollegati fra loro).
Due belle ore fra visi erosi dal tempo, barbe, capelli bianchi e capelli biondi freschi di tinta di parrucchiera, immagini di 50enni, confrontate inconsciamente con quelli dei 18enni che eravamo, i ricordi e gli aneddoti che rimbalzavano negli anni 80 tra emozioni e nostalgia.
Alla fine ci siamo lasciati con l’impegno di rivederci in una cena vera e propria, tra Natale e Capodanno, auspicando che sia un giorno in cui posano venire anche gli assenti di ieri sera.