Ravanando in You Tube, abbiamo scovato un bellissimo video, (ottimamente realizzato sia come riprese, sia per alta qualità tecnica) che presenta una perla dell’Umbria.
Il paese di Rasiglia è stato anche e giustamente paragonato ad “una piccola Venezia”, proprio per la presenza di tanti canali di acqua che lo circondano e che entrano addirittura in alcuni antichi edifici. Uno spettacolo inconsueto e di straordinaria bellezza, ben raccontato nelle immagini e nella colonna sonora di questo video.
Riteniamo opportuno riportare integralmente le parole dell’autore Claudio Mortini che descrivono perfettamente Rasiglia:
Rasiglia è una tra le più belle frazioni montane del comune di Foligno (PG), composta da edifici la cui organizzazione ha la classica impostazione delle costruzioni rurali di un tempo.
Il borgo è molto ben tenuto, in un paesaggio splendido in mezzo al verde. Dalla sorgente Capovena, che in fondo al paese, confluisce nel torrente Menotre, l’acqua presente in ogni viuzza scorre con tutta la sua forza; sembra di tornare indietro nel tempo. I ruscelli confluiscono nella grande vasca della peschiera.
Qui una volta si lavavano le pecore prima della tosatura.
Una storia che è interessante conoscere per apprezzare meglio l’incanto del paesaggio e degli scorci. E’ bello entrare negli antichi lavatoi, nelle stanze dove si tingevano o si tessevano le lane, seguendo le stradine accanto all’acqua che scorre ovunque.
Il paese conserva l’aspetto tipico di borgo medievale umbro, raccogliendosi in una struttura ad anfiteatro.
Le prime notizie sull’esistenza del paese risalgono agli inizi del XIII secolo, nelle cosiddette “carte di Sassovivo”, cioè l’archivio dell’Abbazia di Sassovivo.
Qui è menzionata per la prima volta la curtis de Rasilia (1222), che risultava avere come edificio di culto la chiesa di S. Pietro. Il termine “curtis” attesta persistenze feudali e potrebbe altrettanto riferirsi ad una villa, ossia un villaggio rurale senza fortificazioni.
L’abbondanza di acqua favorì l’impianto di mulini idraulici da granaglie e già nella prima metà del Quattrocento si profila la specializzazione di Rasiglia nel trattamento della lana: tintura di filati e panni e dei tessuti grezzi.
Nel Seicento, diminuita l’importanza militare, Rasiglia si affermò definitivamente per le sue attività artigianali.