Staroměstské náměstí è in tutto e per tutto il cuore di Praga.
Qui si trova la suggestiva e impressionante Chiesa di Santa Maria di Týn, la Chiesa di San Nicola, Palazzo Kinský, il Municipio della Città Vecchia con il suo famoso orologio astronomico, la Casa alla Campana di pietra (gotico), la Casa all’Ariete di Pietra e la Casa Štorch (barocco), Alla Volpe Rossa, Ochs e Da Lazzaro, per nominarne solo alcune. Al centro si trova il monumento dedicato a Jan Hus, eretto in occasione del 500° anniversario della morte.
L’orologio astronomico è un monumento scientifico medioevale, montato sul lato sud del municipio, è formato da un quadrante astronomico, il corteo degli apostoli che ogni ora appaiono e un quadrante composto da 12 medaglioni raffiguranti i mesi dell’anno. Oltre agli apostoli animate, ci sono altre quattre figure di fianco all’orologio che si animano sempre ogni ora. Queste quattro figure rappresentano ognuno un vizio capitale; il turco “la lussuria”, quello con lo specchio “la vanità”, il viandante con la borsa (in origine un usuraio ebreo, sostituito dopo la seconda guerra mondiale) rappresenta “l’avarizia” e lo scheletro
simboleggia “la morte”. Il calendario è stato aggiunto in un secondo momento, precisamente nel 1870 e è una copia del dipinto del pittore boemo Josef Manes. È formato da dodici medaglioni raffiguranti scene di vita rurali associate ai dodici mesi dell’anno, i personaggi ai lati del calendario raffigurano le principali materie dell’epoca: il primo sapiente in fondo a destra che legge il libro simboleggia la filosofia, il secondo sapiente che reca in mano un cannocchiale simboleggia l’astronomia. Mentre a sinistra, la prima figura raffigura un angelo con la spada e scudo, simboleggia la teologia, l’ultimo studioso in fondo a sinistra che esamina la pergamena simboleggia la matematica o la storia.
Pronti ad attraversare il Ponte Carlo, ossia Karlův most?
Un ponte con una storia molto particolare che collega la vecchia città a Malá Strana (chiamata anche Città Nuova).
La costruzione iniziò il 9 luglio 1357 alle ore 5,31 (135797531), su indicazione dei principali astrologi dell’epoca, un triangolo magico di numeri che dovevano preservare il Ponte nei secoli avvenire. Il Ponte Carlo fu in fatti costruito per sostituire il Ponte di Giuditta, che venne spazzato via da una piena del fiume Moldava nel 1342. Peter Parler (il progettista), voluto da Carlo IV, allora Re di Boemia e Imperatore del Sacro Romano Impero, aveva anche costruito la Cattedrale di San Vito e il Castello di Praga. Alle due estremità si trovano delle torri e sul ponte stesso 30 statue barocche di santi. La prima statua venne istallata nel 1683 per volere dei Gesuiti, l’ultima nel 1939. Il Ponte è bello di giorno, di notte, con la nebbia, all’alba, col tramonto e con un po’ di fortuna non ti ritrovi in mezzo a gruppetti asiatici, in abito da sposa, con tanto di video operatori e fotografi, che come nei loro cartoni animati assumono pose e espressioni alquanto “strane!”
Prima di salire per andare a visitare la Cattedrale di San Vito e il Castello di Praga, attraversato il Ponte, girate a destra, per visitare la piccola isoletta ritenuta zona templare, Isola di Kampa e cercate il Gran Priorato di Boemia dell’Ordine di Malta! Al posto della serratura con la visione su San Pietro (Roma) troverete il muro di John Lennon.
Un muro pieno di graffiti. Un muro che cambia aspetto man mano artisti e non, spruzzano nuovi disegni sopra i disegni esistenti, lasciano un messaggio scritto o semplicemente il loro nome.
Sembra che sia stato uno studente messicano colui che disegno il primo graffito alla morte di John Lennon . Il celebre leader dei Beatles era diventato all’indomani del suo assassinio un simbolo universale di pace e fratellanza. Il suo messaggio di speranza e libertà aveva una forte presa sui giovani praghesi, che negli anni Ottanta vivevano ancora sotto un soffocante regime comunista. I graffitti aumentarono, ispirati a versi dei canzoni o frasi dello stesso cantante.
Chiaramente il regime comunista che non era per niente felice di questa “opera” e la fece regolarmente ripulire e sorvegliare dalla polizia locale. Oggi il muro rappresenta un simbolo universalmente riconosciuto di pace, amore e fratellanza, che va visitata proprio per la serenità e la gioia che emana. Se siete fortunati incontrerete persone da tutti i continenti magari in compagnia di qualche artista di strada che suona le canzoni di John e dei Beatles.
Con gli occhi ancora colmi di colore ed i sorrisi delle persone possiamo affrontare la ripida salita verso il Castello, passando davanti a localini carini dove mangiare uno o più specialità praghese, assaggiare le loro mandorle ricoperte oppure i biscotti allo zenzero appena sfornati o meno che vogliate fare uno Pit Stop al Klášterní pivovar Strahov, un birrificio/ristorante.
Lontano dal classico aspetto di un castello medievale, il Castello di Praga è formato da bellissimi palazzi ed edifici, circondati da piccole caratteristiche stradine, ci si trova la Cattedrale di San Vito,
l’Antico Palazzo Reale, la Basilica e il Convento di San Giorgio del 920, la Torre Daliborka (la prigione che all’inizio accoglieva solo i membri della nobiltà), Torre Negra (chiamata così dopo che un incendio la fece diventare nera. Una prigione anche questa ma per i debitori,
che avevano comunque tanti privilegi), Torre Bianca (la prigione esclusiva dei nobili), Torre delle Polveri (il laboratorio degli alchimisti di Rodolfo II) e il vicolo d’Oro.
Il Vicolo d’Oro, una via antica molto affascinante con case colorate in passato occupate da orefici, ora è un museo all’aperto con tanti piccoli negozi d’artigianato. La Cattedrale ha delle bellissime vetrate oltre a essere pieno di statue fuori e dentro, ha una recinzione davanti ad uno dei ingressi laterali decorato con i mesi e i segni zodiacali.
L’Antico Palazzo Reale è visitabile e interessante qua struttura, però senza arredi, come possiamo vederli nei tanti palazzi/castelli della Valle d’Aosta!
La magia di Praga ha colpito anche numerevoli registi. Tanti l’hanno scelta per girare scene o addirittura film interi. Milos Forman, ceco di nascita la scelse per alcune scene del suo film “Amadeus” (1984). Brian De Palma la scelse per il primo “Mission Impossible” con Tom Cruise (1996) e Brad Bird per la quarta(2011). I fratelli Hughes per “La Vera Storia di Jack Lo Squartatore” (2001), Johnny Depp. Praga passo per Zurigo nel “The Bourne Identity” (2002) di Doug Liman, con Matt Damon. Ci girarono scene per “Les Misérables” (1998) con Liam Neeson, Geoffrey Rush e Uma Thurman, “La Leggenda degli Uomini Straordinari” (2002) con Sean Connery, “Van Helsing” con Hugh Jackman di Stephan Sommers, “The Illusionist” con Edward Norton di Neil Burger, “Le Cronache di Narnia – Il Principe Caspia” (2008) di Andrew Adamson, “La Vie En Rose” con Marion Cotillard di Olivier Dahan (2007), “Kolya” (1996) di Jan Svěrák, Oscar come miglior film straniero nel 1997, Guillermo del Toro ci girò ben due volte; “Blade II” nel 2002 e “Hellboy” nel 2004, il 007 “Casino Royale” (2006) con Daniel Craig di Martin Campbell, “Hannibal Lecter” (2007) di Peter Webber, “The Brothers Bloom” (2008) con Adrien Brody, Mark Ruffolo e Rachel Weisz di Rian Johnson, “XXX” con Vin Diesel e Samuel L. Jackson di Rob Cohen, “Un Principe Tutto Mio” con Julia Stiles di Martha Coolidge (2004), “Due Cavalieri a Londra” con Jackie Chan e Owen Wilson di David Dobkin (2003), “HHhH” (The Man With The Iron Heart) di Cédric Jimenez, “Snowpiercer” con Chris Evans e Tilda Swinton di Bong Joon-ho (2013), “Child 44” di Daniel Espinosa con Tom Hardy e Gary Oldman, “Yentl” di e con Barbara Streisand, vincitore dell’Oscar per la Migliore Colonna Sonora (1983), “Kafka” (Delitti e Segreti) di Steven Soderbergh con Jeremy Irons, Jeroen Krabbé e Alec Guinness(1991), “Operation: Daybreak” di Lewis Gilbert (1975), Immortal Beloved con Gary Oldman, Jeroen Krabbé e Isabella Rossellini (1994), Hostel I e II (2005 e 2007), Omen 666 Il Presagio di John Moore con Julia Stiles e Liev Schreiber (2006) e il nostro stesso Giuseppe Tornatore con “La Migliore Offerta (2013).
La Mascotte di Praga
Italia ha il suo Pinocchio, Gran Bretagna il suo Winnie the Pooh, i Paesi Bassi Nijntje (Miffy) e la Ceca o meglio Praga ha il suo Krtek una piccola talpa. Krtek fu inventato da Zdeněk Miler nel 1956, egli voleva un fumetto per spiegare ai bambini come viene lavorato il lino. Scelse una talpa dopo avere inciampato su una talpa durante una passeggiata. Il primo film intitolato “Jak krtek ke kalhotkám přišel” ( “Come la talpa ha i suoi pantaloni” ) è stato presentato in anteprima al Festival di Venezia nel 1957, dove è stato premiato con due Golden Lions. La produzione per ulteriori episodi è iniziata nel 1963 e da allora sono stati creati circa 50 episodi.
Il primo episodio del cartone animato è stato narrato , ma Miler voleva che il cartone fosse compreso in ogni paese del mondo, così ha deciso di usare le sue figlie come doppiatori , riducendo il discorso a brevi esclamazioni non figurative per esprimere la talpa sentimenti e percezione del mondo.
Il 16 maggio 2011 a bordo dello Space Shuttle Endeavour è stato presentato un giocattolo in peluche di Krtek che ha accompagnato l’astronauta statunitense Andrew Feustel , la cui moglie è di origini ceche, nella missione STS-134 e nel 2015 fu scelto come mascotte per i campionati di atletica leggera a Praga.
La prossima domenica andremo ad approfondire quale museo visitare, cosa mangiare e …