La devozione per questo Santo, eremita di origine egiziana è particolarmente sentita in tutta l’Umbria; il Subasio è una terra come altri borghi da sempre dedita alle attività silvo-pastorali.
Il piatto di Sant’Antonio Abate è composto da prelibatezze in suo onore ed è un appuntamento da assaporare nella sua ricca squisitezza.
Sant’Antonio Abate (Egitto 250/251- deserto della Tebaide 17 gennaio 356/357) è venerato in qualità di protettore degli animali domestici, del bestiame, del lavoro del contadino ed affini, del fuoco, delle malattie della pelle, dei becchini; è ritenuto il fondatore dell’ascetismo monastico cristiano e quindi considerato il protettore degli eremiti e dei monaci.
E’uno dei santi più amati nei borghi della Valnerina, dove ogni anno, come in tutto il territorio italiano lo si festeggia il 17 Gennaio evocando dei momenti alquanto singolari e sacrali.
A Cascia, ad esempio si susseguiranno tre giorni di festa con due sante messe, l’asta delle agnelle e la Rassegna Interregionale delle “Pasquarelle”, uno dei più celebri eventi di musica popolare della Valnerina.
Proseguendo in direzione di Norcia assisteremo alla Santa messa ed alla benedizione del bestiame, del sale e del grano all’interno del suggestivo Monastero di Sant’Antonio delle monache benedettine; a seguire la suggestiva sfilata dei pastori per la città ed asta delle agnelle.
A Monteleone di Spoleto potremmo partecipare alla benedizione degli animali da soma come asini, muli e cavalli ed i legnaioli, con il loro prezioso servizio lasceranno al Parroco il loro carico di legna, che aiuterà a riscaldare nei mesi gelidi la canonica.
Se arrivate a Preci, i festeggiamenti avverranno all’interno del centro Caritas durante il pomeriggio, con la Messa alle ore 15 e poi di seguito anche qui la benedizione degli animali per terminare con un rinfresco ad omaggiare questo singolare momento.
Internamente al Sagrato della Chiesa di San Nicola o nella Piazza principale di Scheggino vi saranno la benedizione di tutti gli animali accompagnati dai proprietari, un piccolo rinfresco a cui farà seguito un pranzo dove per tradizione parteciperanno solo uomini, che eleggeranno i” Santesi “i quali avranno l’incarico di organizzare la Festa dell’anno seguente.
In pianura, in particolar modo spostandoci nella zona di Santa Maria degli Angeli, frazione di Assisi ben nota per la Porziuncola, la tradizione è particolarmente sentita.
La cittadina in antichità era un importante stazione per il cambio dei cavalli dei postiglioni postali in transito tra Firenze e Roma, nel 1860 vi fu una terribile epidemia che colpì quelle bestie e grazie alle miracolose preghiere di Sant’Antonio Abate il morbo venne eliminato salvando così molti cavalli.
Da quell’anno venne celebrato il Santo in maniera solenne, la sua statua fu portata in processione per le vie del paese e fu distribuito del cibo agli indigenti che venne soprannominato il “Piatto di Sant’Antonio”.
Questo è un appuntamento a cui ogni Angelano “verace” accorre; i ristoranti della zona con un compenso ai priori accolgono la cittadina per il pranzo domenicale ed è tradizionalmente composto da una razione di maccheroni,due fette di carne in umido, quattro salsicce,due polpette, pane, mezzo litro di vino e due mele.
Tanto rispetto viene portato al momento della benedizione degli animali, in cui contadini, allevatori , pastori faranno ingresso nella piazza centrale di Santa Maria degli Angeli con l’intervento dei frati della Porziuncola.
Particolare fascino desteranno le auto, moto e macchine agricole d’epoca ed addirittura delle carrozze storiche trainate da cavalli. La manifestazione prosegue con la commemorazione dei caduti in guerra e la parte finale della giornata si concluderà con una serata musicale.
Vi suggerisco di consultare la pagina facebook della Associazione Priori del Piatto per qualsiasi informazione; quest’anno il Piatto di Sant’Antonio a Santa Maria degli angeli si svolgerà Domenica 20 Gennaio 2019.
Un vero ed autentico sapore di altri tempi.