di Alessio Cao
Presso il ristorante pizzeria “Il Caminetto”, a Campello sul Clitunno, è in corso dal 24 aprile 2019, con durata fino al 24 maggio, la mostra personale dell’artista folignate Gianni Cucciarelli.
In esposizione si trovano 20 opere pittoriche con soggetti paesaggistici tra cui troviamo riproduzioni delle Fonti del Clitunno, della torre civica di Nocera e del duomo di Spoleto.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare telefonicamente l’artista Gianni Cucciarelli, a cui abbiamo posto alcune domande per conoscerlo meglio.
Signor Gianni è un piacere conoscere lei e la sua arte. Come si è avvicinato alla pittura?
Ci racconti il suo percorso formativo.
Buongiorno, la pittura è per me una grande passione da sempre. All’inizio ho avuto una formazione approfondita nel disegno tecnico, anche per il mio lavoro di progettista, alla quale ho affiancato, negli anni in cui ho vissuto a Milano e Cremona per motivi di lavoro, uno studio e una crescita personale nello sviluppo delle capacità artistiche. Ho frequentato in quel periodo il corso triennale
dell’ Accademia Artistica di Roma, presso una sede distaccata, tramite la quale ho avuto modo di apprendere e perfezionare le mie conoscenze di storia dell’arte, di architettura ed in particolare dell’utilizzo del colore, della prospettiva e della tecnica pratica.
In quel periodo inoltre ho partecipato a dei corsi di pittura gratuiti per artisti che volevano implementare le proprie conoscenze, organizzati dalla città di Cremona, attraverso le strutture comunali. In quegli anni ho anche collaborato, con varie produzioni, con un gallerista della zona.
La mia professione di macchinista per le Ferrovie dello Stato mi aveva portato lontano dall’Umbria, alla quale mi sono poi riavvicinato con la promozione a dirigente di Trenitalia e dove ora, in pensione, esercito la mia arte presso lo studio di Foligno, in via Paolini 7.
Quale tecnica pittorica le appartiene maggiormente e quali sono i soggetti che preferisce dipingere?
I miei dipinti sono prevalentemente paesaggi, traggo ispirazione dalla natura e dall’architettura umana e li riproduco con la tecnica dell’iperrealismo.
Come definirebbe il rapporto che ha nelle sue opere con lo spazio e i colori?
Il colore è luce e la luce è la vita stessa. Un colore è anche scissione della luce e quando lo vedo mi suscita sempre una forte emozione. Per quanto riguarda lo spazio, all’inizio della propria arte, si copia spesso la natura per dar vita ad un paesaggio. Si passa poi ad uno studio della luce e dei suoi spazi che donano profondità di corpo al quadro.
Oggi ci troviamo purtroppo in una società frenetica e consumistica, che dedica sempre meno tempo allo studio e all’osservazione dell’arte. Può dare una definizione dell’essere artista in questo momento storico?
In passato l’artista iniziava questo percorso da giovane per passione, mosso da un vero amore per l’arte. Ultimamente c’è stato un calo di interesse e di apprezzamento per l’arte stessa tra generazioni, in quanto l’attenzione dei giovani è rivolta ad ambiti più commerciali e consumistici.
Oggi sempre più spesso capita di veder “nascere” degli artisti in età avanzata, dopo la pensione, quando aumenta il tempo per potersi dedicare alla propria passione.
Svolgono sicuramente un ruolo importante nella sensibilizzazione all’arte la scuola e l’insegnamento.
Non mancano comunque le eccezioni, anche tra i giovani in età scolare, come ho avuto modo di apprezzare positivamente durante i corsi di pittura che ho organizzato.
La pittura in Italia e all’estero. Dove trova oggi miglior collocazione un artista?
Il mercato italiano si muove, ho esposto ovunque, anche a Spoleto durante il Festival dei Due Mondi e in altre occasioni, ma l’arte in generale viene apprezzata maggiormente all’estero.
Ho venduto molti quadri oltre confine, in particolare in Germania, i tedeschi amano molto questo tipo di arte classica e di pittura sofferta. Un notevole interesse per il settore viene anche dai paesi emergenti, con economie in crescita come ad esempio l’Albania, nazione dalla quale ho avuto svariate richieste di quadri.
Cosa rappresenta per lei l’arte? Come la definirebbe?
L’arte è una grandissima amica. La pittura ti è sempre vicina, anche nei momenti negativi, in cui hai bisogno di scaricare le tue emozioni. Grazie a lei trovi sempre nuova forza e il desiderio di continuare. L’arte non ti abbandona mai, cura la tua anima.