Le vittime furono 299, con 365 feriti, inoltre,
furono migliaia gli sfollati: tra i centri più colpiti Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto.
Dopo meno di un’ora, alle 4.33, un’altra forte scossa di magnitudo 5.3 fece tremare anche Norcia, ma senza vittime.
Dopo poche ore, le immagini dall’alto dei Vigili del Fuoco mostrarono tutta la grande devastazione provocata dal sisma. Interi borghi dell’Appennino ridotti a cumuli di macerie.
Il territorio dell’Appennino centrale colpito dal terremoto coinvolge ancora 4 regioni – Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio, 10 province, 138 comuni e un territorio di circa 8.000 kmq.
Nella memoria collettiva rimane la. triste e drammatica frase dell’allora sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che in quelle ore sintetizzo’ quanto successo: “Il paese non c’è più”.
Circa due mesi dopo, (il 26 e il 30 ottobre), la terra trema ancora: due nuove forti scosse di terremoto colpiscono di nuovo il Centro Italia, in particolare il confine tra Umbria e Marche, ma non provocano vittime. In totale, attesta la Protezione Civile, nella documentazione inviata all’Unione europea, i danni causati dall’intera sequenza sismica vengono quantificati in quasi 24 miliardi di euro.