Gubbio come attualmente appare, è distesa sull’altopiano eugubino – una volta occupato dalle acque del Lago Ikuvium, d’antichissima formazione marina – ma all’età della pietra ebbe suo primo insediamento a mezza costa del Monte Foce. Circa trecentomila anni fa, rilevanti testimonianze di utensili di vita quotidiana ed armi antiche sono stati trovati in questo primo sito di vita sociale abitato dagli uomini delle caverne (trogloditi) che qui si istallarono costruendo capanne di rami e grossi travi appoggiati alle verticali pareti rocciose del Monte Foce, avanti e sotto naturali caverne. |
Il Castelliere fortezza preistorica |
Gli uomini delle caverne ebbero ardita capacità di elevare sopra terrazzamenti rupestri a strapiombo, il Castelliere, sapientemente innalzato con grossi blocchi di pietra calcarea locale, uno sopra l’altro, in lunghe file senza materiale cementizio. In questo Castelliere si osservano massi regolari della misura di tre metri per due; come quelli adoperati per le piramidi egiziane. Il Castelliere fu concepito per salvarsi dalle piene del lago, per essere difesi dai gelidi venti di Tramontana d dall’impetuoso Castellano, vento di Ponente sempre portatore di brutto tempo. Ma il Castelliere fu anche protezione contro animali feroci e pure nei confronti di bellicose popolazioni vicine.
Oggi il Castelliere è muro di recinzione del terrazzo giardino di un villino, fuori e sopra Porta Metauro.
Utensili antichi sono stati trovati anche in altri luoghi che costellavano il Lago Ikuvium, a Serra Brunamonti, Branca, Galvana, Padule, sui greti dei fiumi Chiascio e Saonda, in siti del Monte Ingino e del Monte Ansciano; sono in mostra al Museo Nazionale Archeologico dell’Umbria a Perugia.
Uno di questi utensili ha grandissimo rilievo: si tratta di un’ascia di pietra Giadeite, materiale che non è reperibile nelle rocce del territorio eugubino. La Giadeite proviene dalla Birmania ed è quindi testimonianza notevole per gli scambi economico-culturali con tribù molto lontane già dall’età della pietra.
Nella sommità del Monte Ingino e del Monte Ansciano, in tempi recenti sono stati identificati santuari dell’età del Bronzo di circa cinquemila anni fa. Reperti di idoli geometrici di bronzo, di carattere rituale e votivo, di piccola fattura accessoriavano questi luoghi di culto. Ripostigli dell’epoca del Bronzo e del Ferro sono stati scoperti nei pressi del Convento di S. Agostino, poco fuori Porta Romana e addirittura nella Sala Grande del Palazzo del Vescovado, in via Federico da Montefeltro, dove è stato riconosciuto persino un focolare dell’età del Ferro con vari frammenti di reperti d’epoca.