La melodia della Politica: 25 aprile e inno nazionale

Riceviamo e pubblichiamo

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Lo ascoltiamo in questi giorni di emergenza da Codiv 19, ancora di più oggi che è la festa della liberazione. Tutti lo conosciamo come “Inno di Mameli” dal nome dell’autore della sua musica, ma chi ha scritto le parole del nostro inno nazionale?

 

Lo abbiamo suonato e cantato tanto in questo periodo. Quanti di noi almeno una volta nella vita hanno fatto finta di conoscere le parole, però la melodia non se la scordano… Lo ascoltiamo all’inizio di partite di calcio, oppure durante manifestazioni solenni. Tutti conoscono Goffredo Mameli che è l’autore del testo, ma chi ha scritto la musica?   Michele Novaro, un personaggio da riscoprire, da rivalutare, è il compositore della musica dell’Inno d’Italia. 

Nasce nel 1818 a Genova, contemporaneo di Giuseppe Verdi, dove studia composizione e canto. Nel 1847 è a Torino, tenore e maestro del coro ed “istruttore” del Regio teatro. Compone inni e canti e collabora all’organizzazione delle imprese di Giuseppe Garibaldi; ora è sepolto nel cimitero monumentale di Genova, dove riposa accanto alla tomba di Giuseppe Mazzini. 

Goffredo Mameli elabora il testo dell’inno “Fratelli d’Italia” e chiede a Michele Novaro di scrivere la musica; questi si siede al pianoforte e nasce quella musica che ancora oggi scintilla fiera nel cuore di tutti noi Italiani. Era l’anno 1847 e l’Italia aveva il suo canto, che fa da sottofondo a tutto il Risorgimento fino al 1861, anno dell’Unità d’Italia quando, per volere dei Re di casa Savoia, venne scelta la Marcia Reale, il brano ufficiale di casa Savoia fino a quando, dopo la seconda guerra mondiale, l’Italia diviene una Repubblica e il 12 ottobre 1946 l’Inno “Fratelli d’italia” di Mameli – Novaro viene scelto come l’Inno nazionale del nostro Paese. 

Dentro questa melodia c’è tanto del nostro Paese: c’è l’Opera, c’è una caricatura dell’eroismo, ma soprattutto c’è una verità assolutamente sincera di un Paese e di un popolo che ne ha viste e ne ha fatte tante. Una nazione che ha superato ogni difficoltà, che ogni volta che è caduta, si è poi rialzata più forte di prima.

Avv. Matteo Leoni

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