di Marisa Geltrudi – Gradito ritorno al Lyrick di Assisi del duo Ale e Franz, atteso sul palco del teatro di Santa Maria degli Angeli venerdì 8 dicembre alle 21,15.
Con lo spettacolo dal titolo “Tanti lati – latitanti” va in scena la satira surreale che ha fatto di Alessandro Besentini, 44 anni, e Francesco Villa, 48, una delle coppie più amate ed apprezzate dal pubblico.
Uno spettacolo comico, che parla d’incontri, del quotidiano che ci circonda. Attimi di vita vissuta catturati come farfalle in aria e colorati di tinte forti. Storie con al centro protagonista assoluto l’uomo comune, le sue virtù, i suoi pregi, il suo modo di affrontare la vita del tutto impreparato e scanzonato, di questi tempi così pesanti e bui.
Ale e Franz osservano curiosi l’intricata autostrada di emozioni e ragionamenti che ci circonda e nella quale qualche volta ci perdiamo, mettendo a fuoco ciò che di strampalato, assurdo, comico e folle alberga in ognuno di noi.
Insomma attingono a piene mani nell’inesauribile materiale umano, che poi a ben vedere è sempre il punto di partenza da cui nasce ogni loro rappresentazione. Di tutto può parlare l’uomo.
Tutto può smontare e rimontare il ragionamento umano.
Ed ecco sfilare la galleria di personaggi. Lati tanti e tanti uomini in scena. Uomini scaltri, uomini dubbiosi, uomini saggi, uomini risolti, uomini strani. Tutti uomini, però! Uomini che ci faranno ridere con la loro unicità e umanità. Ed in ogni caricatura ci si ritrova un po’ dei nostri modi di vivere, di pensare, dei nostri tic e delle nostre ingenuità e virtù, in fondo le nostre forze e la nostra inesauribile e unica follia.
Un vedersi allo specchio, un cercarsi e riconoscersi tra la folla e ridere (tanto) di gusto insieme.
Loro la spiegano così: «Come tutti i lavori in cui si gira… noi siamo i rappresentanti della comicità. La nostra satira sociale si nutre d’incontri e di gente. È così che andiamo avanti. Parlare con la gente è la prima fonte di ispirazione».
Tanti lati-Latitanti scritto con Antonio De Santis e Alberto Ferrari anche regista.
Insieme dal ’92, da quando si conobbero al Centro Teatro Attivo di Milano, Ale e Franz sono stati i paladini di un nuovo modo di far ridere, battute e gag che sconfinano anche satira sociale, insomma fautori di quel sorriso che induce anche a pensare e riflettere.
In scena stavolta non ci sarà la celebre panchina dei loro lavori ma un albero beckettiano e un grande schermo dove verranno priettate opere d’arte in cui Ale e Franz si inseriranno. Si presentano al pubblico come i protagonisti del celebre “Aspettando Godot” e anche la minimale scenografia sembra far riferimento all’immortale opera di Beckett: un albero ed una luna che Ale cerca di prendere, giustificando il suo desiderio con il semplicissimo pensiero: “E’ una cosa che non ho!”.
E come moderni Gogo e Didi, anche i personaggi di volta in volta messi in scena da Ale e Franz in tutta la durata dello spettacolo, sorprendono per la loro semplice ingenuità, quel lato, a volte molto “latitante”, che in realtà abbiamo tutti e che può essere esilarante o toccante a seconda delle situazioni.
Bella e commovente la battuta: “Perché vuoi la luna?” – “Ho capito perché voglio la luna. Voglio rivedere mia madre che da vent’anni abita lì!”.