Città di Castello ospiterà all’interno della 54°edizione della sua manifestazione noti artisti scandinavi. Un panorama musicale ampio, una vera e propria sfida, uno slancio verso la novità, al di là dell’ambito classico e tradizionale, un trampolino di lancio verso la modernità.
Città di Castello è stata annunciata come location esclusiva di prestigiosi artisti, quale civiltà musicale dei Paesi scandinavi della 54°edizione del Festival delle Nazioni, in programma a fine estate 2021, una novità assoluta.
Il direttore artistico Aldo Sisillo, entusiasta del grande successo riportato con la chiusura della manifestazione avvenuta quest’anno che ha chiuso il sold out riqualificando uno dei luoghi più suggestivi, la Piazza dell’Archeologia, afferma con convinzione che “il Festival delle Nazioni ha vinto una sfida, in quanto ha creduto nell’idea di ricominciare a vivere dei momenti musicali collettivamente, e non solo in streaming o da remoto: vivere la musica insieme è un momento fondante delle nostre relazioni sociali, che crea identità e senso di comunità”.
La musica e tutte le arti sono un vero e proprio patrimonio per l’umanità, un baluardo maestoso per l’animo; confidiamo che questa orribile pandemia possa scemare quanto prima per lasciarci liberi di assaporare la bellezza della vita in tutte le sue manifestazioni.
A tal proposito, si auspica per il prossimo anno una vera e propria sfida dai risultati sicuramente soddisfacenti; i Paesi Scandinavi sono una vera e propria scoperta, epicentro di uno scenario più ampio che sappia spaziare andando al di là delle migliori istanze di ambito tradizionale adoperandosi della cultura pop.
In occasione della conferenza stampa di chiusura dell’edizione 2020 dedicata alla Russia, precisamente in data sabato 19 settembre è stata proclamata chiaramente questa scelta, un annuncio brillante da parte del presidente Leonardo Salcerini e del direttore artistico Aldo Sisillo insieme al sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta.
Il Festival delle Nazioni fin dalla sua nascita ha avuto come obiettivo quello di esplorare la cultura, in particolare quella musicale, di una Nazione; in una Europa ancora divisa in sfere di influenza politica molto diverse questo evento si è prefissato lo scopo di contribuire alla reciproca comprensione dei popoli avviando un’idea di Europa che possa fondersi attraverso la musica e la cultura.
Le sonorità scandinave spaziano in un ventaglio ampio tra generi diversi, abbattendo talvolta schemi rigidi classici, contaminazioni, avanguardia pura e rivoluzionaria.
Il jazz nordico ad esempio risulta essersi consolidato sulla scena europea in maniera incisiva, a seguire il rock progressive, le sonorità elettroniche ed il pop; la musica classica su alcuni filoni ha portato avanti note avanguardie nazionali che abbracciano le esperienze “moderne” trasformando talvolta le proprie prerogative musicali in una forte proprietà multistilistica.
“A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni” (Alessandro Baricco).