Il “Cuore Verde” d’Italia, non ha nessuna area idonea ad ospitare un deposito di scorie nucleari, questo non certo per benevolenza nei confronti dell’Umbria ma semplicemente perché i criteri di individuazioni di tali aree, indicano zone e regioni prive di pericolosità sismica e non interessate dalla presenza di faglie.
Se l’Umbria ne esce “indenne”, ci sono regioni con un elevato numero di questi depositi e che sicuramente non saranno felici per tale scelta, sicuramente non staranno a guardare come faranno anche le popolazioni delle aree ove saranno realizzate tali strutture di stoccaggio.
Le regioni e le zone ove saranno ubicati i depositi di scorie nucleari
PIEMONTE – 8 zone tra le province di Torino e Alessandria (Comuni di Caluso, Mazzè, Rondissone, Carmagnola, Alessandria, Quargento, Bosco Marengo)
TOSCANA-LAZIO – 24 zone tra le province di Siena, Grosseto e Viterbo (Comuni di Pienza, Campagnatico, Ischia e Montalto di Castro, Canino, Tuscania, Tarquinia, Vignanello, Gallese, Corchiano)
BASILICATA-PUGLIA – 17 zone tra le province di Potenza, Matera, Bari, Taranto (comuni di Genzano, Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Gravina, Altamura, Matera, Laterza, Bernalda, Montalbano, Montescaglioso)
SARDEGNA – 14 aree tra le zone in provincia di Oristano (Siapiccia, Albagiara, Assolo, Usellus, Mogorella, Villa Sant’Antonio, Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbarei, Ortacesus, Guasila, Segariu, Villamar, Gergei)
SICILIA – 4 aree nelle province di Trapani, Palermo, Caltanissetta (Comuni di Trapani, Calatafimi, Segesta, Castellana, Petralia, Butera).