I primi a rimanerci molto male sono stasi gli stessi componenti dei Pooh, visto che Stefano D’Orazio ha rappresentato l’apice creativo ed evolutivo della vera canzone italiana, per quantità e qualità di bella musica e canzoni prodotte.
Inoltre Stefano D’Orazio fece parte di quella formazione dei Pooh che nel 1990 vinse proprio il Festival di San Remo con la mitica “Uomini soli”, quando ci si vestiva ancora in modo elegante e normale e non da pagliacci canterini.
Sono queste le principali motivazioni che rendevano doverosa una menzione, un saluto, un applauso, dedicati a Stefano D’Orazio, volendo se ne possono trovare altri 10 di seri e sani motivi per cui questo gesto doveva esser fatto, anche per il rispetto dei milioni di fans ed estimatori di questo storico gruppo, che ha fatto cantare e sognare tante generazioni di italiani.
Forse da un’edizione del Festival così trash, anche con situazioni blasfeme, per la ricerca spasmodica del voler colpire o sorprendere ad ogni costo, ove il rispetto e la normalità sembrano opzionali, c’era da aspettarsi una caduta di stile, educazione e umanità giunta al punto di dimenticare o cancellare il ricordo per Stefano D’orazio.
A dimostrare la propria delusione e amarezza, sono stati anche i tanti fans dei molti Gruppi Facebook dedicati ai Pooh e a Stefano D’Orazio, (non li elenchiamo tutti per non far torto a nessuno non citandone qualcuno), un coro unanime di rammarico e anche di rabbia, che va capito e che non si cancella con delle semplici scuse di circostanza.