COVID-19 E VACCINI: L’ESPERTO RISPONDE

Ritorna la seguitissima rubrica del Virologo Dottor Finamonti

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Le preziose informazioni sul coronavirus sono fornite direttamente dal medico folignate Dott. Moreno Finamontispecialista in microbiologia e virologia, attualmente dirigente medico presso il laboratorio di analisi chimico cliniche e microbiologiche dell’ospedale di Foligno, il quale si è reso disponibile con grande spirito costruttivo.

Cosa sono i vaccini?

Molto semplicemente, i vaccini sono preparati biologici costituiti da microrganismi uccisi o attenuati, oppure da alcuni loro antigeni o da sostanze prodotte dai microrganismi e rese sicure o ancora, da proteine ottenute con tecniche di ingegneria genetica.

Una volta somministrati, i vaccini simulano il primo contatto con l’agente infettivo evocando una risposta immunitaria simile a quella causata dall’infezione naturale, senza però causare la malattia e le sue complicanze.

Il principio alla base di questo meccanismo è la memoria immunologica: la capacità del sistema immunitario di ricordare quali microrganismi estranei hanno attaccato il nostro organismo in passato e di rispondere velocemente.

Senza le vaccinazioni, il nostro corpo può impiegare anche due settimane di tempo per produrre una quantità di anticorpi sufficiente a contrastare l’invasore, un intervallo temporale durante il quale il microbo può causare danni al nostro organismo

Per alcuni vaccini è necessario fare dei richiami, ovvero delle somministrazioni ripetute più volte a distanza di tempo.

Quali sono i vaccini contro il Covid-19?

Ne prenderò in considerazione cinque, in diversi articoli, quelli più conosciuti:

Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson & Johnson e Sputnik

Pfizer e Moderna

Pfizer e Moderna sono stati i primi vaccini ad essere approvati dalle agenzie governative FDA ed EMA, rispettivamente americana ed europea. Sono vaccini a mRNA

L’mRNA è una molecola che contiene le istruzioni per la produzione della proteina Spike che si trova sulla superficie del SARS-COV-2 (sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus-2), il virus responsabile del Covid-19. Tale molecola è racchiusa in vescicole lipidiche (grasso)sintetizzate in laboratorio.

La proteina Spike viene così prodotta dalla persona che si è vaccinata e stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici. Nel soggetto vaccinato esposto al virus, gli anticorpi così prodotti bloccano la proteina Spike utilizzata dal virus stesso per entrare nelle cellule.

Il vaccino non contiene il virus, quindi non può provocare la malattia e viene somministrato in due iniezioni a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra.

Entrambi i vaccini si sono rivelati efficaci nel contrastare le infezioni da SARS-CoV-2 nel 95%   dei casi circa.

L’efficacia e la tollerabilità è pressoché identica e lo stesso dicasi per quanto riguarda i possibili  effetti collaterali.

Tra le differenze spicca invece la modalità di conservazione.

Il Pfizer deve essere conservato a – 75 gradi e può essere messo in frigorifero solo fino a cinque giorni prima della scadenza; al contrario il vaccino Moderna può essere conservato a – 20 gradi o alla temperatura di un congelatore domestico, quindi anche in frigorifero 30 giorni prima della scadenza (pertanto è più gestibile).

Moderna è stato approvato per essere utilizzato nelle persone di età pari o superiore a 18 anni, mentre il vaccino Pfizer è usato anche per le persone di età pari o superiore a 16 anni

Le 2 dosi di Moderna vengono somministrate ad almeno 28 giorni di distanza, mentre la seconda dose del Pfizer a 21 giorni dalla prima.

Dottor Moreno Finamonti

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Parlavamo di mutazioni e vaccini l’anno scorso in questo articolo:

Il Dott. Finamonti ci parla delle mutazioni del Covid-19

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