Questa categoria è circa un anno che non lavora, (salvo 2 mesi estivi) ed è ridotta allo stremo. Come spiegato in una intervista a Marcello Migliosi di umbriajournal.com, anche questi imprenditori e lavoratori dello spettacolo e del divertimento, debbono pagare acqua, luce e gas. Hanno tecnologie da pagare e a cui fare manutenzione, visto il lungo fermo lavorativo.
A questo desolante contesto va aggiunto che il settore ha ricevuto dei ristori, o sostegni in un primo tempo di 3600 euro e poi un ultimo di soli 1000 euro, parliamo di circa 7500 famiglie in tutta Italia, che debbono anche mangiare. Mentre a Perugia sono circa 30 le attività di spettacolo viaggiante che stanno soffrendo e chiedono una data certa di riapertura, oltre a degli adeguati sostegni economici.