Eravamo degli adolescenti quando iniziarono i lavori per la realizzazione della Diga sul Fiume Chiascio, poi questa grande opera idrica è rimasta inutilizzata, fra polemiche, ipotesi di rischi sismici della zona e chi ne hapiù ne metta.
Ora, pur con una certa sorpresa, la diga sembra giunta alla meta per il suo effettivo utilizzo, in merito riceviamo e pubblico la nota di Legambiente Foligno.
“L’eterna incompiuta” ha finalmente ottenuto l’autorizzazione ministeriale all’avvio delle fasi di collaudo dopo 4 decenni, titolano i giornali con entusiasmo su notizia della Regione, di quella che sembrava essere l’ennesima cattedrale nel deserto in stile italiano. 224 milioni di metri cubi di acqua, 20 km di lunghezza e 9 km quadrati di superficie lacustre la diga umbra per dimensioni è la settima in Europa.
Sarà al servizio del perugino e della zona del Trasimeno.
Ora l’Umbria non ha davvero più scuse. L’enorme potenziale d’acqua andrà e dovrà esser gestito meglio di come è stato fatto fino ad ora lasciando spesso i fiumi in sofferenza per via degli attingimenti oltre il limite del minimo vitale, soprattutto nel periodo estivo.
Il nostro pensiero, come circolo del sistema idrico geografico del Topino e affluenti, non può non andare in particolare al nostro fiume, martoriato dal mancato corretto funzionamento della diga di Acciano e da una gestione non corretta dei prelievi nel corso del tempo.
Continuiamo a seguire da vicino le vicende dei nostri fiumi al fine di proteggerli dal degrado, dall’inquinamento e dall’eccessivo sfruttamento e ridare loro la dignità e il rispetto che meritano. Chiediamo inoltre di sapere quali sono le tempistiche che si prospettano per la fine dei collaudi e quando la diga in oggetto entrerà effettivamente in azione.
Legambiente Foligno