Orvieto: ricostruzione 3D del Tempio del Belvedere

Al Museo Archeologico Nazionale

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Museo Archeologico Nazionale di Orvieto
Museo Archeologico Nazionale di Orvieto

Un tuffo nel passato tramite l’utilizzo della tecnologia 3D, domenica 26 settembre, alle ore 17,30, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, una bella iniziativa al Museo Archeologico Nazionale di Orvieto, PG (p.zza Duomo).

Sarà inaugurato il nuovo allestimento espositivo delle terrecotte architettoniche relative al tempio etrusco del Belvedere. Saranno presenti Lara Anniboletti. direttrice del Museo archeologico nazionale di Orvieto e della Necropoli del Crocifisso del Tufo, e Massimo Legni, dello Studio ARCHITUTTO DESIGNER’S, che illustreranno questo progetto. Ci si immergerà completamente tramite la  realtà 3D del tempio, con l’uso di Oculus Go, un apposito visore VR 360.

«Il progetto di riallestimento nella Sala Settecamini, che ospita molte delle terrecotte architettoniche della seconda fase del tempio», ha dichiarato Lara Anniboletti, «prevede la collocazione di un grande pannello di sfondo con la ricostruzione tridimensionale della travatura e carpenteria originali, realizzato sulla base di un rilievo 3D dell’elevato, in grado di orientare immediatamente il visitatore circa la funzione e la collocazione originaria delle antefisse di Satiro e Menade, delle lastre di rivestimento policrome decorate ad elementi vegetali e delle sculture frontonali».

«Un video proiettato in loop», ha proseguito la direttrice, «permetterà di comprendere la struttura templare realizzata con modellazione 3D da Studio ARCHITUTTO DESIGNER’S di Massimo Legni (Tarquinia), in modo da avere una vista immersiva e quasi completa del santuario, attraverso un’animazione che ripropone una sequenza ragionata delle componenti dell’edificio in progress da zero a concluso»

«La ricostruzione dell’elevato del Tempio del Belvedere è stata sempre rimandata, a partire dagli anni 1920/25, con le prime campagne di scavo eseguite da E. Stefani (Notizie degli Scavi di Antichità, 1925) e, in seguito, negli studi di L. Pernier (Notizie degli Scavi di Antichità, 1929) e di A. Minto (Studi Etruschi, vol. XVI, 1942), nonostante l’evidenza tipologica del tempio tuscanico, riconducibile ai canoni vitruviani, sempre menzionata dagli studiosi, i quali concordavano tutti su questo aspetto», ha affermato, da parte sua, Massimo Legni. «L’unica “anomalia” è quella risultante dai rilievi di scavo delle fondazioni, che evidenziano una leggera differenza tra il frontone Nord e quello Sud (relativo alla scala di accesso al pronao): 60 cm in meno, che vengono a creare un anomalo e non giustificato restringimento».

Info al numero 0763 341039 o all’Si consiglia la prenotazioneemail drm-umb.muorvieto@beniculturali.it

Per motivi di sicurezza e prevenzione, ​i visitatori verranno contingentati e la visita sarà svolta in piccoli gruppi.

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