Se, come diceva quel tale, il buon Dio si cela nei dettagli, allora il buon Dio si manifesta nelle stelle. Una favorevole congiunzione astrale ha sospinto l’evento Medicus: premio Gentile da Foligno, tenutosi nella mattinata di venerdì 22 ottobre 2021 presso la sala di rossa di Palazzo Trinci.
Rivolto al tema dell’invecchiamento della popolazione e alla valorizzazione della figura di Gentile da Foligno, principe dei Medici del Trecento e fondatore dello Studium di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia, l’evento, organizzato dall’associazione Sophia-UM, dalla fondazione Angelo Celli, dal comune di Foligno e dall’Università degli Studi di Perugia, ha visto la partecipazione come spettatori delle scuole superiori delle città folignate e come relatori di importanti figure del panorama intellettuale della regione e non solo.
Dopo i saluti istituzionali dell’assessore alla scuola Prof. Paola de Bonis, del Sindaco Avv. Stefano Zuccarini e del consigliere con incarico ai grandi eventi Caterina Lucangeli, mente dell’evento, il direttore del dipartimento di Medicina e Chirurgia Prof. Vincenzo Nicola Talesa, in un sentito intervento, ha esortato i giovani presenti in sala a prendere coscienza del mondo, della società in cui vivono e in cui vivranno una volta “vecchi”.
Il presidente dell’associazione Sophia-UM Dottor Moreno Finamonti ha illustrato la figura di Gentile da Foligno, la modernità del suo approccio scientifico, antesignano, ben 300 anni prima, del metodo scientifico-sperimentale di Galileo Galilei.
Il Dottor Mauro Bosi della fondazione Angelo Celli ha incentrato la sua riflessione sull’antropologia medica, sul ruolo della medicina nello sviluppo dell’umanità.
L’architetto Fabrizio Carloncelli ha rivolto la sua attenzione al tema edilizio, alla nuova urbanistica, accogliente e solidale per costruire una comunità di vecchi ancora in grado di dedicarsi attivamente alla vita.
Il dottor Alessandro Gatti ha mostrato che l’altro Gentile, Gentile da Fabriano, negli affreschi eseguiti da lui e dalla sua equipe (1411-1412 ca.) in Palazzo Trinci, avesse già presente che la vecchiaia è separata dalla decrepitezza: il vecchio è colui che può ancora dedicarsi alle arti liberali.
Infine, Marco Gottardello, laureando in lettere moderne presso l’Università degli Studi di Macerata, ha portato gli studenti a riflettere sul binomio giovinezza-vecchiaia e sul valore intergenerazionale del gioco per la civiltà: Homo Ludens come recita il titolo di un famoso saggio di Johan Huizinga.
Dopo il grande successo odierno, l’appuntamento è domani 23 ottobre presso l’Auditorium San Domenico di Foligno, a partire dalle ore 20:30.