IN UMBRIA POCHI LETTORI DI LIBRI

Soltanto quattro umbri su dieci leggono almeno un libro

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Si tratta di un primato non certo gratificante per la nostra regione, purtroppo gli umbri non sembrano attratti dalla lettura, come confermano le statistiche del settore.

Sarebbe interessante capire le motivazioni per cui gli umbri leggono cosi poco o meglio sono pochi quelli che lo fanno, forse per i troppi problemi della nostra regione? Per mancanza di spirito culturale? Oppure per pigrizia e mancanza di curiosità?

Ad oggi questo non c’è dato saperlo, riportiamo con una certa “tristezza” i dati che sono emersi dall’analisi effettuata dagli esperti  in questo specifico campo.

Neanche il primo anno del Covid-19, quello segnato dal lockdown duro, ha fatto decollare il numero degli umbri che hanno letto almeno un libro nel corso dell’anno. Sì, perché nel 2020 sono stati poco più di quattro su dieci quelli che in poltrona, in treno o in un giardino pubblico si sono concessi il piacere di rifugiarsi tra le pagine di un romanzo, di una raccolta di racconti, di un saggio o di qualsiasi altro genere. A rivelarlo è l’Istat che ha appena fotografato lo stato di salute dell’editoria italiana.

Libri, leggono solo quattro umbri su dieci  Secondo le tavole, infatti, in Umbria soltanto il 42,6 per cento dei residenti ha letto almeno un libro nel corso del 2020. Un dato, questo, che se da una parta è pressoché in linea con quello nazionale, che segna 41,6 per cento, dall’altro conferma la crescita estremamente contenuta di lettori negli ultimi 20 anni, considerando che nel 2000 in Umbria ad aver letto almeno un libro era stato il 36 per cento della popolazione. Il livello di interesse degli umbri per la lettura è molto distante sia da quello dei lettori più voraci del paese, che vivono nella provincia di Trento, dove comunque non più del 55,5 per cento degli abitanti assicura di aver iniziato e finito almeno un testo, sia da quella della Calabria, dove ai libri si gira molto alla larga, perché qui ad averne letto almeno uno è poco più del 23 per cento della popolazione.

Si continua a preferire la carta Quelli che leggono almeno un libro, comunque, continuano a preferire ampiamente la lettura vecchio stile. Secondo l’Istat, infatti, il 72,8 per cento legge soltanto edizioni cartacee, mentre non raggiungono il 10 per cento i lettori che si sono convertiti ai dispositivi digitali per immergersi nelle opere e i restanti, ovvero il 16,7 per cento, non disegnano una combinazione delle due modalità di lettura.

I lettori umbri non sono voraci Secondo l’Istat, comunque, quasi la metà degli umbri che hanno assicurato di aver letto almeno un libro del 2020 alla fine sono andati anche oltre. In questo senso, i lettori che sostengono di aver iniziato e finito da uno a tre libri sono il 49,3 per cento rispetto al 44,6 per cento a livello nazionale. Non si regge il passo del resto del paese, invece, quando si alza il ritmo: i residenti che hanno letto più di 12 libri nel 2020 sono appena il 12,3 per cento, mentre in Italia il 15,2 per cento.

Pubblicati 700 titoli, solo il 3,5 per cento per ragazzi Nelle tavole statistiche, poi, si rintraccia anche il censimento del 2020 degli editori: 36 quelli contati nella regione dell’Istat, secondo cui, però, cinque di questi non sarebbero attivi, mentre 31 sono classificati come micro o piccole realtà editoriali. Per quanto riguarda la produzione del 2020 in Umbria sono stati pubblicate 706 opere con una tiratura complessiva di poco superiore alle 300 mila copie. Di tutti i titoli che hanno visto la luce nelle case editrici soltanto il 3,5 per cento è dedicato ai ragazzi, che in numeri assoluti vale 25 titoli.

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