Ridere e commuoversi con Ale e Franz

Sold out per lo spettacolo “Tanti lati - latitanti” andato in scena al teatro Lyrick di Assisi

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di Francesco Castellini – Ale e Franz venerdì 8 dicembre hanno allietato una serata speciale, davanti al pubblico delle grandi occasioni, che ha riempito tutti i quasi mille posti a disposizione del teatro Lyrick di Santa Maria degli Angeli.
Con lo spettacolo dal titolo “Tanti lati-latitanti” è andato in scena il meglio della loro comicità. Bella, perché surreale e mai scontata. Figlia di un’osservazione filtrata dall’intelligenza, che è poi quella cosa in più che ha fatto di Alessandro Besentini, 44 anni, e Francesco Villa, 48, una delle coppie più amate ed apprezzate nel panorama italiano.
Due bravi attori prima di tutto, che applicando l’arte della recitazione sanno interpretare e coniugare gli intricati ritmi incalzanti di una sceneggiatura tutta scritta all’insegna di battute e gag al fulmicotone, che scoppiettano come fuochi d’artificio stellari.
Due ore che scorrono via come per incanto, che trasportano il pubblico in un mondo parallelo, in una dimensione atemporale.
Due ore infarcite di attimi di vita vissuta. Momenti catturati come farfalle e colorati di tante tinte forti. Ed in ogni caricatura ci si ritrova un po’ dei nostri modi di vivere, di pensare, dei nostri tic e delle nostre ingenuità e virtù, in fondo quelle forze e quelle follie che distinguono il genere umano.
Tante storie con al centro protagonista assoluto l’uomo comune, le sue virtù, i suoi pregi, il suo modo di affrontare la vita. Un uomo fragile e tenero, quasi sempre impreparato e scanzonato, che procede a tentoni in questi tempi così pesanti e bui.
Ale e Franz avanzano curiosi nell’intricata autostrada di emozioni e ragionamenti che è la vita, nella quale qualche volta ci perdiamo, mettendo a fuoco solo ciò che di più strampalato, assurdo, comico e folle l’esistenza ci riserva.
“Tanti lati-Latitanti”, scritto con Antonio De Santis e Alberto Ferrari anche regista, diventa allora catartico, terapeutico. Proprio perché ci aiuta a conoscere noi stessi e forse oltre a ridere anche a farci commuovere un po’.
Siamo in presenza di un amalgama ben congegnato, dove, come una bacchetta magica, un tocco di poesia rende tutto strabiliante, godibile e migliore. Basti citare una scena per comprendere la portata di questo spettacolo lirico.

Sul palco un albero ed una grande luna che Franz cerca di prendere per regalarla a Ale, che un attimo prima gli aveva espresso il suo grande desiderio: “Ho capito perché voglio la luna. Voglio rivedere mia madre che da vent’anni abita lì!”…
Che meraviglia!

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