In ricordo di Alberto Sordi

Il 24 febbraio sono trascorsi oramai 20 anni dalla sua scomparsa

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Il 24 febbraio 2003 ci lasciava uno dei più grandi attori del cinema italiano: Alberto Sordi. Indimenticabile la figura del vigile Otello Celletti e la scena, divenuta celebre in tutto il mondo, di un americano che mangia spaghetti a Roma.

Come non rendere omaggio al capolavoro di Mario Monicelli del 1959 “La grande guerra”, in cui gli italiani vengono ricordati per il loro grande coraggio: “fegato? questi conoscono solo quello alla veneziana con le cipolle”. Accanto al grande artista, l’uomo così devoto ai dogmi cristiani da affermare convintamente: “non mi sposo perché non mi piace avere della gente estranea in casa”. Un suo personaggio, frate Cipolla, amava infatti affermare: “Un figlio coglione è pur sempre una creatura voluta da Dio”.

D’altronde se oggi scriviamo su di lui a 20 anni dalla sua morte è perché, come ripeteva il marchese del Grillo, “Che ci volete fare: io so’ io, e voi non siete un cazzo!”

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