La manifestazione storica “Il Rinascimento ad Acquasparta”, giunta alla sua XXIV edizione, si svolge ad Acquasparta, una cittadina nell’Umbria meridionale, in provincia di Terni.
L’evento storico su cui si basa la festa è l’arrivo ad Acquasparta nel 1614 del Principe Federico Cesi II, noto come il Linceo, e della sua famiglia, subito dopo il matrimonio con la nobile Artemisia Colonna. Questo fatto storico è documentato nelle lettere degli accademici Stelluti, Faber e De Filis, pubblicate nel “Il Carteggio Linceo” di Giuseppe Gabrielli e negli archivi dei Consigli del periodo 1608-1618.
Federico Cesi
è una delle figure più significative della cultura scientifica del primo Seicento, grazie al suo ruolo di fondatore nel 1603 dell’Accademia dei Lincei, la prima accademia eminentemente scientifica in Europa, nonché al suo sostegno all’illustre Galileo Galilei. Egli fu uno dei primi sostenitori in Italia dell’astronomia post-copernicana e un importante studioso e ricercatore, soprattutto nel campo della botanica.
Le Contrade
La festa si articola in una serie di eventi che coinvolgono l’intera città di Acquasparta. Sotto i loro gonfaloni, i contradaioli parteciperanno a quattro avvincenti sfide con l’obiettivo di conquistare le chiavi della città.
Il Corteo
La rievocazione storica inizia con il Grande Corteo delle Contrade, che vede sfilarvi numerosi figuranti vestiti in abiti rinascimentali, frutto di attenti studi e ricerche. Questo evento comprende una serie di manifestazioni e competizioni che coinvolgono l’intera città, divisa per l’occasione in tre contrade: la Contrada del Ghetto (verde/nero), la Contrada di Porta Vecchia (giallo/blu) e la Contrada di San Cristoforo (bianco/blu).
Le Sfide
I contradaioli si contendono le chiavi della città sfidandosi nella Gara Gastronomica, durante la quale vengono presentati piatti tipici del Seicento; nella Gara di Teatro “Il Teatro di Contrada”, in cui ogni contrada mette in scena una libera interpretazione teatrale di un testo scritto prima del 1630, rielaborato e adattato storicamente al periodo della festa; e infine nel Grande Gioco dell’Oca, una versione in costume vivente del celebre gioco da tavolo, la cui forma moderna risale alla seconda metà del Cinquecento.
Edizione del 2023
Nel 1615, poco prima della prematura morte di Artemisia Colonna, moglie di Federico, il ricchissimo guardaroba dei duchi Cesi si svela agli occhi attenti di Matteo Iori. Questo montefalchese, al servizio del notaio acquaspartano Paolo dei Pierleoni, elenca e descrive con grande dettaglio gli abiti, gli accessori, i gioielli e il corredo nuziale della coppia.
Leggendo quei documenti notarili, si prova la tentazione di chiudere gli occhi per lasciare che la mano sfiori i soffici velluti delle vesti di corte, le trame ruvide delle trine, le lisce perle e le fredde gemme degli accessori femminili. Solo il pungente profumo dei sacchetti di lavanda, immaginati riposti negli armadi di legno di Palazzo Cesi, potrebbe farci tornare alla realtà, per ammirare gli sfarzosi ornamenti d’oro dei damaschi ducale: zimarre, braghe, corsetti e ampie gonne che fecero di Federico e Artemisia i protagonisti di una raffinata corte “alla moda”.
“Una zimarra, una giacchina, un corsetto e delle maniche di raso verde stampato, guarniti con seta e oro. Un guardacore di velluto rosa con fiori, arricchito con trine di seta […] Un cappotto di tela d’oro, incarnato, guarnito con trine d’oro e argento, foderato di tela d’oro, di colore mare, con trine d’oro […] Un paio di calzoni di armesino cangiante guarniti con piccole trine d’oro e argento. Un colletto di pelle bianca ricamato interamente in oro e argento, foderato di taffetà. Un mantello di lana con una piccola trina di tela intorno, di seta nera e verde, foderato di lana di seta napoletana lavorata a mano, con il fondo color porpora […] Un paio di calze di seta gialle con i loro lacci e ricamate con merletti d’argento. […] Un gioiello di oro smaltato con quaranta diamanti e una perla a forma di pera. Una corona o una ghirlanda con cinquanta rubini, quattordici diamanti, due smeraldi e undici perle.”
BIAGETTI A., “Federico Cesi il Linceo e il Palazzo ducale di Acquasparta in tre inventari inediti del XVII secolo” in “Bollettino della Deputazione di storia patria per l’Umbria”, 1964.
Da questa fonte storica prende ispirazione la prossima edizione de “La Festa del Rinascimento” ad Acquasparta, che nel giugno 2023 ripercorrerà la storia della corte di Federico Cesi e dell’Accademia Lincea con un programma culturale, enogastronomico e di intrattenimento di alto livello.
Le trame tessili che contraddistinguono i preziosi abiti rinascimentali della corte cesiana rappresentano l’eleganza, l’attenzione alla bellezza e alla cura estetica, caratteristiche delle corti più ricche dell’epoca.
Le trame di mistero che avvolgono le vicende storiche dell’Accademia dei Lincei e che caratterizzano più ampiamente gli eventi turbolenti del tardo Rinascimento saranno il tema centrale della XXIV edizione de “La Festa del Rinascimento”, che aspetta il suo pubblico con il titolo “Trame”.