Perugia celebra San Costanzo: un legame tra fede, storia e comunità

Le festività del 28 e 29 gennaio tra tradizione religiosa e civile, nel segno della pace e della memoria storica

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San-Costanzo

Oggi, 29 gennaio, la città di Perugia vive il culmine delle celebrazioni in onore di San Costanzo, santo patrono della città. Le festività, che sono iniziate ieri, 28 gennaio, con una serie di eventi religiosi e civili, rappresentano un momento di grande significato storico e spirituale, che unisce la comunità civile e religiosa sotto il segno di un legame che dura da quasi 2.000 anni. San Costanzo, vescovo e martire della seconda metà del II secolo, è una figura simbolica che ha segnato profondamente la storia di Perugia e della regione.

La città, infatti, celebra ogni anno questo anniversario con un fervore che non solo onora la figura del santo, ma anche il sacrificio di tutti coloro che, nel corso dei secoli, hanno dato la vita per la fede cristiana. Il legame tra la comunità e il santo patrono è profondo, come testimoniato dalle numerose celebrazioni che si susseguono in questi giorni.

La tradizione inizia nel pomeriggio del 28 gennaio con la processione della “luminaria”, che ha visto la partecipazione dell’arcivescovo Ivan Maffeis e di tanti fedeli. La processione è partita dal palazzo comunale dei Priori e ha attraversato la “via sacra perugina”, transitando per luoghi emblematici della città, come la chiesa di San Domenico e quella di San Pietro, prima di giungere alla basilica di San Costanzo. Qui, durante la celebrazione dei Primi vespri, è stato rinnovato il dono del cero votivo da parte della sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, come segno di gratitudine e di unione per la città e per la sua comunità.

Oggi, 29 gennaio, la giornata si è aperta con la messa solenne in cattedrale, presieduta dall’arcivescovo insieme al clero diocesano, alle ore 11. Altri momenti liturgici si sono svolti nella basilica di San Costanzo, con celebrazioni alle 8, 10 e 17, offrendo a tutti l’opportunità di partecipare e riflettere sulla figura del santo.

Un altro momento significativo di oggi è l’incontro “Come un pellegrinaggio. I miei giorni in Terra Santa”, che ha avuto luogo alle 18 in cattedrale. Durante questo evento, padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, e Roberto Cetera, inviato dell’Osservatore Romano, hanno condiviso le loro esperienze di viaggio in Terra Santa, offrendo ai partecipanti una riflessione sul pellegrinaggio come percorso di fede e speranza. L’incontro è stato moderato da Giovanni Parapini, direttore della Sede regionale Rai.

La festa di San Costanzo, quindi, non è solo una celebrazione religiosa, ma anche un’opportunità per la comunità perugina di rinnovare il suo impegno nella costruzione di una società più unita, pacifica e solidale. La partecipazione a questi momenti di preghiera e riflessione, uniti alle tradizioni secolari, rappresentano un segno tangibile di come la fede, la cultura e la storia si intrecciano a Perugia, contribuendo a fare della città un luogo di memoria e di speranza.

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