Il caso Randolfi al teatro di Colombella

In scena domenica 7 gennaio alle ore 17

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Torna la Stagione in Teatro … degust-Azioni de gli Amici del Teatro di Colombella.
Spettacolo del debutto Il caso Randolfi, di Alessandro Vinti, in scena domenica 7 gennaio alle 17.
E’ il terzo anno che gli Amici del Teatro di Colombella organizzano, curano e seguono una stagione teatrale che, per più di due mesi, fino al 18 marzo, il sabato e/o la domenica, vede sfilare sul palco del teatro parrocchiale ‘Lucio Bonucci‘ un ventaglio di spettacoli diversi.

Pensata per autofinanziare il restauro ed implementazione tecnica della struttura – divenuta in tre anni di riferimento per molti gruppi di giovani attori – la stagione 2018 prenderà il via dunque domenica 7 gennaio alle 17 con “Il Caso Randolfi”, commedia in due atti di Alessandro Vinti, socio de gli Amici del Teatro, nonché prolifico autore di prosa e versi e profondo conoscitore della storia locale che, in questo caso, ha anche seguito la regia.
Nel cast, alcuni degli storici attori della compagnia e tre debuttanti assoluti accompagnati da due rentrées (in rigoroso ordine alfabetico – Emanuele Batazzi, Adelio Catana, Barbara Gori, Daniela Grelli, Costanza Orsini, Filippo Orsini, Luca Palazzoni, Viola Presciutti, Emiliano Regni, Aldo Romani. Voci fuori campo Stefano Pozzovivo e Leonardo Fabrizi – ndr).
Autore della scenografia l’artista Carlo Carnevali, che segue con puntiglioso estro le autoproduzioni dell’associazione, dando all’insieme la ‘cifra in più’, al pari della colonna sonora, come sempre originale, composta dal musicista Michele Rosati.
Tecnico luci il giovanissimo Alessandro Palazzoni.
Pescando qua e là dalle note di regia, Vinti scrive: «Il caso Randolfi è una commedia ‘gialla’ ambienta a Perugia nei primi anni Ottanta del secolo appena trascorso. La storia, di pura finzione, narra le improbabili indagini svolte da una coppia di poliziotti, il commissario Nocelli ed il suo vice Luccioli, alle prese con un caso apparentemente irrisolvibile… Un antefatto pruriginoso crea le premesse alla storia, in cui l’avvicendarsi dei personaggi, più o meno coinvolti nel caso, lascia quasi passare in secondo piano la questione del giallo vero e proprio. I gialli, in effetti, non esistono, esiste piuttosto la gente ed è proprio la gente ad averne uno smodato bisogno».
Un lavoro brillante e leggero che riesce ad andare oltre la risata fine a se stessa, fornendo utili spunti di riflessione, perché, prosegue l’autore e regista «la gente de ‘Il caso Randolfi’ è un piccolo spaccato stereotipante della Perugia di qualche decennio fa, forse ancora attuale. Si va dall’imprenditore truffaldino, la cui ricchezza è almeno pari alla sua avidità e aridità, fino al disinvolto ‘villereccio’, cacciatore o giardiniere che sia, ma pur sempre nell’accezione positiva del termine, passando poi per la sagace donna delle pulizie, l’ingenuo amante, ammaliato dalla conturbante Tullia, con l’annesso variegato trio costituito dalle sorelle Rosa e dal damerino Gamba. A fare da trait d’union per le varie situazioni, una calda voce narrante e soprattutto una radio che ogni volta enfatizzerà gli sviluppi del caso, anticipando di qualche anno, in modo decisamente meno morboso, quel compito che oggi svolgono alacremente tutti i vari social o le varie trasmissioni feticiste».
Dopo la prima di domenica, “Il caso Randolfi” verrà replicato sabato 13 e domenica 14 gennaio.

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