Che tristezza se senza Zalone il Cinema “cade dalle nubi”

Sono in tanti coloro che si chiedono che fine abbia fatto il comico pugliese, ma forse è giunto il momento di domandarsi se è una risorsa o un “disonore”

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Checco Zalone non c’è o ci fa? Medusa Film, società del Gruppo Mediaset, che cura le sue produzioni, per ora ha presentato l’anno 2018 all’insegna di un solo grande evento, quello di Luciano Ligabue con “Made in Italy” uscito il 25 gennaio 2018, arrivato dopo 16 anni dal suo ultimo successo “Da zero a Dieci”, trascurando il fatto che i film interpretati dal comico pugliese hanno incassato 173 milioni di euro lasciando un vuoto incolmabile al botteghino.
E allora ci si chiede che fine ha fatto Zalone?
Già da due anni non vediamo Checco in Tv, eccetto un’apparizione, lo scorso 13 dicembre nella seconda puntata di “Music”, il nuovo show di Canale 5 dedicato ad artisti vari, ospite speciale insieme a Francesco Gabbani, Patty Pravo, Gigi D’Alessio, David Garret, Edoardo Bennato, Claudio Santamaria e Mickey Rourke e durante la quale verrà intervistato da Bonolis.
Durante la prima serata una sua battuta ritenuta omofoba fece indignare il pubblico. Si lasciò  scappare il termine “fr…o” scatenando l’ira del web, e soprattutto degli omosessuali. Eppure prima aveva fatto ridere mezza Italia con: Gli uomini sessuali sono gente tali e quali come noi. Noi normali… Sanno ridere sanno piangere sanno battere le mani… Proprio come noi persone sani…” . Ma il comico pugliese detiene indubbiamente questo straordinario potere, o si ama, o si odia, l’importante che si parli di lui.

In seguito Checco rifiuta l’invito a Sanremo nel 2017, dopo aver sbancando il botteghino con “Quo vado” l’anno precedente, ospitata che avrebbe garantito un enorme pacchetto di telespettatori a Carlo Conti, spiegando in un’intervista che la partecipazione era strapagata ma si trattava di soldi pubblici. Nel 2018 Zalone dice picche anche a Claudio Baglioni, preferendo, sembra, la partecipazione a “Music” di Bonolis. Che questa sua assenza sia un’altra delle sue strampalate e furbe strategie comunicative? E’ molto molto probabile che sia così. Un modo di fare che ricorda tanto l’Ecce Bombo di Nanni Moretti in Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? …

La debacle del cinema italiano e il “fenomeno Zalone”
In attesa del suo prossimo successo proviamo ad analizzare il “fenomeno Zalone”, poiché sembra che la debacle del cinema italiano dello scorso anno sia da mettere in conto proprio all’assenza di un suo prodotto.
A gennaio 2018 Francesco Gallo, giornalista e scrittore con la passione per il cinema, e autore del libro “Il cinema racconta la storia”, mette il dito nella piaga, ed esprime la preoccupazione di produttori e distributori per i dati sconfortanti del mercato cinematografico italiano.
Per la prima volta nel 2017 nessuna produzione ha superato dieci milioni di incasso. Ricordando che l’anno 2016 era stato uno dei migliori per due risultati, ovvero “Quo vado” con protagonista Checco Zalone e “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese (lo stesso di “Tutta colpa di Freud”, anno 2014 e “The Place”, anno 2017, altro buon risultato ma infinitamente minore rispetto a “Quo vado?”). Sembra che i dati Agis abbiano destato anche la preoccupazione delle istituzioni che stanno studiando una nuova legge per riempire le sale. E, altro dato inquietante, sembra che l’assenza di un prodotto firmato Zalone abbia fatto innalzare in cielo un coro di… “Quo vado, Cinema italiano?”.

Ma allora dove sta andando il cinema italiano se necessita di un film di Zalone?
Forse non è un caso che Gianni Canova ha dedicato al comico un pamphlet: “Quo Chi?” in cui analizza il segreto di un successo stupefacente definendolo senza mezzi termini “parafulmine dell’idiozia italiana”. Non ci resta che convenirne. C’è chi lo ama, chi lo odia e chi, come me lo preferirebbe animatore in un villaggio Valtur.
Ma c’è anche di che preoccuparsi, poiché se le sue imitazioni e gag sono davvero così esilaranti e inevitabili, uniche in grado di risollevare il Cinema italiano, allora vuol dire che qualcosa non va per il verso e che la cosiddetta “settima arte” è morta davvero.
Eppure ci dev’essere un motivo affinché il suo successo cresce in maniera esponenziale.
Tutto ebbe inizio con “Siamo una squadra fortissimi”, il tormentone dell’estate 2006, ovvero la canzone di Luca Pasquale Medici, in arte Checco Zalone, uscita a Zelig, programma televisivo di Mediaset durante il campionato di calcio Germania 2006. Tutti si ritrovarono a canticchiare “Perché noi siamo bravissimi e superquotatissimi e se finiamo nel balatro è solo colpa dell’arbitro”.
 Il comico barese dopo le comparsate di Zelig esordisce come attore nel 2009 con “Cado dalle nubi”. Dopodiché, fra una imitazione e una pagliacciata in tv, realizza altri tre film: “Che bella giornata” del 2011, “Sole a catinelle” del 2013 e “Quo vado?” che esce il 1 gennaio 2016 ed è la pellicola più vista di sempre nelle sale italiane, tutti diretti dal regista Gennaro Nunziante, anch’egli barese.
E da allora le celebrazioni non finiscono mai, poiché i numeri contano, e il box office non ha nessuna voglia di piangersi addosso.
Ma qualcuno si dovrà pur chiedere una volta per tutte se questa possa essere la vera scommessa del cinema italiano, e dunque accontentarsi di vendere come fossero lupini un “cinema minore”, o invece provare a riscattarsi una volta per tutte restituendo al grande schermo “la grande bellezza” perduta? Ai posteri l’ardua sentenza.

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