La Corsa dei Ceri è spettacolo, emozione, è la principale festa di Gubbio che oltre ad essere uno dei gioielli più preziosi dell’ Umbria, per l’ architettura, è anche famosa per tantissimi eventi.
Dal 1981 ogni anno, dal 7 dicembre al 10 gennaio, sul Monte Ingino, il monte che sovrasta Gubbio, si accende il più grande albero di Natale: 730 luci disegnano sulle pendici del monte l’albero di Natale con in cima una gigantesca stella cometa.
Ogni venerdì Santo si celebra la Processione del Cristo Morto, accompagnata dal canto del Miserere.
L’ultima domenica di maggio si sfidano, dal XV secolo ininterrottamente, i balestrieri di Gubbio e Sansepolcro. Un evento folcloristico in onore del patrono della città, Sant’Ubaldo.
A settembre viene organizzato il pellegrinaggio “Sentiero di Francesco”, 40 km da Assisi a Gubbio per ripercorrere il percorso fatto da San Francesco nell’inverno tre il 1206 e il 1207.
Il “Festival del Medioevo” viene tenuta nella prima settimana di ottobre. Mostre, mercati, una fiera del libro medievale, film, rievocazioni storiche, spettacoli, concerti, laboratori per bambini, erbari …
E, e poi c’è la Festa dei Ceri! Ogni anno da oltre 500 anni, portano a spalla, il 15 maggio, 3 enormi strutture di legno dal centro del paese, fino alla Basilica di Sant’Ubaldo, correndo. L’ordine dei tre “Ceri” è sempre lo stesso; Sant’Ubaldo, il patrono di Gubbio, San Giorgio e Sant’Antonio.
Wikipedia ce lo spiega così:
“La tradizione vuole che sia una festa religiosa cattolica in onore di sant’Ubaldo Baldassini (1085-1160), vescovo e patrono di Gubbio, e sarebbe il frutto della trasformazione di un’originaria offerta di cera che le corporazioni medievali eugubine donavano al patrono. Tali corporazioni davano luogo al trasporto dei tre Ceri: quello dei muratori e scalpellini (sant’Ubaldo), merciai (san Giorgio) e asinari (sant’Antonio). Questa interpretazione fu ampiamente sostenuta e documentata da Pio Cenci (1908), sacerdote ed epigrafista eugubino, e trova ancora oggi concorde la maggior parte degli storici.
Esistono comunque altre ipotesi, non documentate, che sono state prospettate nel corso del tempo. Esse si possono ridurre a due grandi insiemi: ipotesi “pagana” ed ipotesi “eroica”.
Secondo l’ipotesi “pagana” la Festa dei Ceri avrebbe origine da riti pagani precristiani, forse da una cerimonia in onore della dea Cerere (da cui il nome ceri), legata al risveglio della primavera. Questa interpretazione della festa già ipotizzata nel 1684 da Bonaventura Tondi fu approfondita da Herbert M. Bower (1897), un antropologo inglese che accostò molti aspetti della festa al rituale descritto nelle Tavole Eugubine e congetturò che i Ceri fossero una testimonianza dell'”antico e diffuso culto dello Spirito dell’Albero”. L’ipotesi “pagana” venne accolta da tutti i linguisti e gli antropologi, e trovò ovviamente molti sostenitori negli ambienti anticlericali.
In base all’ipotesi “eroica” la festa celebra il ricordo della vittoria su undici città alleate contro Gubbio riportata dagli eugubini nel 1151, per intercessione miracolosa del vescovo sant’Ubaldo, patrono ma anche padre della patria, Secondo questa teoria i Ceri sarebbero dei carri-trofei di guerra e la parola “cero” potrebbe derivare da carroccio. L’ipotesi “eroica” fu formulata da don Angelo Carucci (1605) e successivamente da Girolamo Beni (1848), trovando un discreto consenso nel periodo risorgimentale ed in quello del ventennio fascista.”
Per quanto sia impressionante la corsa, molte persone non la amano, in quanto non riescono a capire il perché non ci sia un vincitore, trattandosi di “corsa”. Non capiscono perché l’ordine d’arrivo è sempre il medesimo. Non accettano la “spiegazione”: importante fare una corsa pulita e senza caduta, e magari chiudere il portone della basilica davanti al naso dei ceraioli che seguono!
Comunque sia, la “corsa” ha delle regole, anche se di scritto si trova poco:
- L’ordine della corsa è Sant’Ubaldo, San Giorgio e per ultimo, Sant’Antonio.
- I ceri non possono superarsi per nessuna ragione.
- Se un cero cade, il cero o i ceri che seguono devono fermarsi ed aspettare che si rialza.
- I ceraioli (coloro che portano il cero) devono correre alla massima velocità, fino allo sfinimento, bensì lungo il tratto mentre corrono vengono sostituiti.
- Il cero può fermarsi solo alle soste stabilite o per rialzarsi dalla caduta.
- Il codice d’onore di tutti i ceraioli vieta qualsiasi comportamento antisportivo e riconosce che l’obbiettivo della corsa è festeggiare Sant’Ubaldo.
- Regole per gli spettatori
Molti turisti vengono solo nel tardo pomeriggio per vedere la corsa, ma la Festa dei Ceri andrebbe vissuta sin dalla mattina presto perchè sarebbe il modo più giusto per “capire” questa festa tanto colorata, speciale ed emozionante!
Alle 5:30 al suono dei tamburi vengono svegliati i capodieci e i capitani (e tutti quelli che abitano nelle vicinanze).
Alle 6:00 il campanone di Palazzo dei Consoli, in Piazza Grande, sveglia la città.
Esattamente un’ora dopo, al Cimitero Civico, in onore dei ceraioli defunti, viene depositato una corona di fiori.
Alle 8:00, viene celebrata la messa nella chiesa dei Muratori (Chiesa di San Francesco della Pace) e c’è l’estrazione dal bussolo.
Dopo l’estrazione, alle 9, parte un corteo, formato dai tamburini, le massime autorità cittadine e ceraiole, seguiti dalla banda musicale ed i cittadini, per portare i tre santi dalla Chiesa dei Muratori al Palazzo dei Consoli in Piazza Grande. Nella Sala Maggiore aspettano i rispettivi ceri. Questi ceri sono tre “macchine” di legno a forma di prismi ottagonali, sovrapposti e decorati, pesanti circa 4 quintali.
I ceraioli si raduneranno, nelle sale inferiori in Via Baldassini per fare colazione (Baccalà alla ceraiola).
Vi consigliamo di girare per le vie di Gubbio, di prima mattina, in tanti punti incontrerete persone che offrono un pezzo di torcolo ( tipico dolce umbro, una specie di cake) e cantucci, come pure vino bianco o rosso. Tutti sorridono, tutti sono in festa. La città è avvolta dalle note musicali delle bande musicali che girano per le vie.
Alle 10 i ceraioli si ritrovano nel borgo San Lucia dove vengono distribuito i mazzolini (coi fiori del monte) che vengono legati al fazzoletto rosso che i ceraioli portano al collo. Tutti i ceraioli hanno il fazzoletto rosso, una fascia rossa e un fez rosso. Portano anche tutti quanti dei pantaloni bianchi. L’unica differenza tra i 3 gruppi è il colore della camicia; gialla per Sant’Ubaldo, azzurra per San Giorgio e nera per Sant’Antonio.
Sant’Ubaldo è il patrono della città e della Coporazione dei Muratori e Scalpellini, San Giorgio è il patrono della Corporazione dei Merciari e Sant’Antonio Abate è il patrono dei Contadini e degli Studenti.
Per la Festa dei Ceri, tutti gli ex cittadini ritornano in città. Chi invece è migrato oltre Oceano, può partecipare alla Festa dei Ceri che organizzano a Jessup, Pennsylvania, USA, dove dal fine ‘800 si trova un gran numero di eugubini.
La sfilata delle 10, quella dei ceraioli, parte da Porta Castello a Piazza Grande. Il primo gruppo ad arrivare è quello del cero di Sant’Ubaldo, poi arriva la macchia blu, ossia il gruppone di San Giorgio e per ultimo arriva la macchia nera, del gruppone di Sant’Antonio.
Alle 11:30 c’è la investitura dei capitani, mezz’ora dopo c’è l’alzata dei Ceri subito dopo che i capodieci hanno buttato le rispettive brocche nella folla. Gireranno intorno allo stendardo, per poi andare ognuno nel “suo quartiere”.
Alle 13:00 i ceraioli vanno a tavola sotto la Piazza Grande.
Dopo pranzo le bande girano per la città, entrando qua e là nei cortili dei tanti palazzi, per suonare per gli abitanti e turisti che li inseguono.
Alle 17.00 c’è la processione della statua di Sant’Ubaldo, dal Duomo alla chiesa dei Neri.
Alle 17:50 c’è l’alzatella, dai Ceppi in Via Savelli, alla chiesa dei Neri.
Ore 18:00: LA CORSA DEI CERI, dalla chiesa dei Neri a Palazzo Ferranti, alle 18:20 da Palazzo Ferranti al Palazzo dei Consoli in Piazza Grande, alle 18:40 dal Palazzo dei Consoli a Porta Sant’Ubaldo, alle 19:30 da Porta Sant’Ubaldo alla Basilica di S.Ubaldo, dove “finisce” la corsa.
Alle 20:30 scenderanno dalla Basilica, i ceri dei mezzani che faranno la corsa la domenica dopo, per portare portarli alla Chiesa dei Muratori. La prima domenica di giugno c’è sempre la corsa dei Ceri piccoli.
Non ti piace la folla, i spintoni, correre o spostarti più di tanto, vedere gente che si emoziona alla vista dei ceri in corsa, vedere neonati o addirittura cani vestiti da ceraiolo, molto probabilmente sarai tra quelli che “odiano” i ceri e perciò meglio non venire a Gubbio il 15 Maggio, la domenica seguente o la prima domenica del mese di Giugno!
www.alberodigubbio.com
www.umbriatourism.it
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