Preci la Città degli Eremi

Preci è un villaggio medievale posto a 596 metri di altitudine sull'alto di un colle, sulla sinistra del torrente Campiano (affluente del Nera), nel punto di confluenza della valle Castoriana, della valle Oblita e della valle del Campiano.

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Preci
Preci

La cittadina di Preci viene menzionata da San Gregorio nel Dialogorum Libri del 594 d.C. per la presenza di numerosi eremi prebenedettini

Il primo nucleo abitativo sorse probabilmente nei pressi di un oratorio di cui quasi certamente prese il nome: Preces cioè preghiera.

Sul villaggio venne eretto il castello e nel 1276 entrò a far parte dei territori del Comune di Norcia.

Nel XIII secolo sorge la Scuola Chirurgica di Preci che in breve divenne assai famosa. I chirurghi di Preci, professionisti nei maggiori ospedali, pubblicarono opere di chirurgia e di medicina oculistica, che ebbero larga diffusione nel XVI secolo.

Preci dopo alterne vicende legate alle lotte di potere tra lo Stato Pontificio e le potenti signorie dell’epoca, nel 1572 fu stretta d’assedio dalle truppe di Francesco Armellini per aver ospitato tra le sue mura Rodolfo Varano e Beatrice Colonna, entrambi scomunicati. Nel 1528 ribellatosi al Comune di Norcia fu distrutta e i fautori della ribellione relegati a Castelluccio.

Nel 1533 fu ricostruita per volere di papa Paolo III e nel 1817 per volontà di papa Pio VII fu eretta a Comune, titolo che conservò anche quando entrò a far parte del Regno d’Italia.

Famoso a Preci il presepe vivente, ricco programma di animazione.

Presso la splendida abbazia di S.Eutizio, nel territorio di Preci, si svolge tutti gli anni il tradizionale presepe vivente.  Ogni anno  decine di volontari della parrocchia, che comprende l’ intera Valcastoriana, si mettono  all’opera da più di un mese prima  per preparare luoghi e costumi, per testare luci e voci, per coordinarsi ed apportare le opportune correzioni al soggetto, incentrato sulle origini del presepe e sulla sua invenzione ad opera di S. Francesco di Assisi. La rappresentazione nel grande palcoscenico naturale, che va dalle arcate al prato sottostante il piazzale, lungo la strada di accesso all’abbazia, fino al cortile per arrivare infine alla grotta dove viene rappresentata la nascita di Gesù bambino, richiama tutti gli anni migliaia di turisti.

L’ Abbazia di S.Eutizio oltre a essere un  luogo di culto che in occasione delle festività natalizie raccoglie una forte presenza di credenti alle celebrazioni liturgiche è anche in  in grado di stimolare l’aggregazione sociale attraverso importanti appuntamenti culturali, la cui qualità si arricchisce con il misticismo e le straordinarie atmosfere che si possono respirare solo in questo luogo di santi e di eremiti, origine dell’intero monachesimo occidentale e del movimento benedettino.

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