lo sport della scherma è uno sport -povero-, a volte troppo poco illuminato rispetto al calcio e a sport -ricchi-, come motociclismo o Formula1, è uno sport dove il sacrificio, la costanza e l’impegno sono ripagati con la soddisfazione e con poco denaro.
Alessio Foconi con la sua medaglia d’oro ai mondiali, nella specialità del fioretto è la dimostrazione tangibile di quanto premesso
Per il fiorettista ternano un risultato storico ai campionati mondiali che si sono svolti in Cina, questo il percorso delle gare per arrivare alla fantastica medaglia d’oro:15-11 sul tedesco Peter Joppich, ha poi -stracciato- il polacco Siess per 15-1, ha sopraffatto per 15-12 il canadese Maximilien Van Haaster, in finale ha battuto il britannico Richard Kruse per 15-8.
Molte le parole di plauso dei rappresentanti delle istituzioni regionali e ternane ma le più significative sono quelle del protagonista di questa impresa.
Le parole del campione Alessio Foconi
-Sono distrutto ma è un’emozione bellissima – il commento a caldo del- l’azzurro -. Per tutta la mia carriera ho lottato con i denti per arrivare ed oggi sono sul gradino più alto del podio. C’è tutto un lavoro dietro ed il merito è di un gruppo coordinato dal mio maestro Filippo Romagnoli, ma una dedica non posso che rivolgerla all’Aeronautica Militare, al mio primo maestro Giulio Tomassini ed al Circolo della Scherma Terni. Sono un grande lavoratore, mi piace allenarmi, non ho mai mollato e me lo sono meritato. Credo che un ruolo importante in questo successo lo abbia avuto Daniele Garozzo. Siamo grandi amici e vederlo vincere a Rio mi ha dato una carica straordinaria. Se oggi sono campione del Mondo penso che sia anche un frutto del suo successo olimpico. Infatti adesso voglio festeggiare con lui e con gli altri ragazzi, a suon di carbonara-