Il gioco d’azzardo cosiddetto -lecito- ha nell’uso smodato delle slot machine, la punta più pericolosa e devastante per i consumatori abituali di questi giochi, le slot machine spesso diventano una vera e propria piaga sociale per persone e famiglie.
Ecco allora la necessità di arginare la presenza sul territorio umbro di queste macchine -mangia soldi- che spesso divorano la salute fisica e psicologica di persone speranzose di cambiare la loro vita economica con questi sistemi.
La consegna ai Sindaci umbri dei bollini Umbria no Slot è avvenuta durante la fiera -Fai la Cosa Giusta- a Bastia, ove l’Assessore Regionale alla Salute, Luca Barberini, ha meglio spiegato gli obiettivi e l’utilizzo di questa campagna -anti gioco d’azzardo-.
Sono infatti migliaia le persone prese nella morsa dalla patologia del gioco d’azzardo che dilapidano somme importanti di denaro in questo -circolo vizioso-, da cui non è facile uscire e dove è bene non entrare.
Le parole dell’Assessore Luca Barberini
«Il marchio ‘Umbria no slot’, promosso dalla Regione Umbria – spiega Barberini – è stato realizzato nell’ambito della campagna di comunicazione regionale per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico e consiste in una speciale vetrofania dedicata agli esercizi commerciali liberi da slot, cioè a quei locali che decidono di non installare o di rimuovere apparecchi per il gioco d’azzardo. Sono i Comuni, e in particolari i sindaci, a doverlo rilasciare agli esercizi commerciali e ai pubblici esercizi che possiedono determinati requisiti. Sempre i Comuni hanno un ruolo di vigilanza rispetto al corretto utilizzo dello stesso. Si stima che in Umbria siano oltre 10mila le persone, fra 15 e 74 anni, con profilo di gioco problematico, mentre nel 2016 sono stati bruciati oltre 1,2 miliardi di euro nel gioco d’azzardo considerato lecito. In questo quadro, la Regione è in prima linea con il coinvolgimento di tutta la comunità e di tutti i territori»