Parliamo di una tecnologia all’avanguardia, ovvero un sistema tecnologico di chirurgia laparoscopica ad elevatissima definizione che aumenta notevolmente la precisione e la sicurezza degli interventi chirurgici.
(Per i non addetti ai lavori, la chirurgia laporoscopica è una tecnica per le cavità addominali e pelviche, che attraverso un foro di circa un cm, utilizza un tubicino che va dai 5 ai 10 mm di diametro con annessa microcamera a fibre ottiche e una luce per illuminare gli organi interni).
La suddetta tecnologia è la più avanzata a livello mondiale a disposizione della struttura chirurgica di Città di Castello divenuta una eccellenza in Italia che si evince anche per una importante e costante attività didattica e scientifica, dove negli ultimi dieci anni, 150 chirurghi hanno partecipato a stage di formazione riguardo la Chirurgia Mini-invasiva-Laparoscopica, per utilizzare queste tecniche nelle loro realtà professionali.
Il commento di Andrea Casciari Dir. Generale della Usl Umbria 1 e del Dottor Maurizio Cesari.
“Si tratta della tecnologia più avanzata a livello mondiale e la prima disponibile in un ospedale pubblico italiano. Un investimento che si inscrive nell’opera di potenziamento dell’Ospedale di Città di Castello e che sposa le caratteristiche peculiari dell’attività del reparto di Chirurgia, da sempre caratterizzato per l’adozione estensiva delle metodiche chirurgiche mini invasive più avanzate. Nel dettaglio, si tratta di una serie strumenti integrati con una definizione delle immagini quattro volte superiore rispetto agli strumenti fino ad oggi in uso, che consentono di visualizzare i tessuti interni distinguendo le singole strutture anatomiche in maniera estremamente più precisa”.
“Come è noto le tecniche mini invasive hanno rivoluzionato la chirurgia negli ultimi 25 anni, portando ad un miglioramento dei risultati associato ad una netta riduzione del trauma chirurgico – precisa Maurizio Cesari – A Città di Castello le percentuali di utilizzo sono fra le più alte in Italia sia per patologie più abituali per la tecnica laparoscopica, sia per le patologie oncologiche dove invece, altrove, spesso risulta ancora modesto. In particolare, secondo dati ufficiali del Ministero della Salute, la percentuale di Chirurgia Mini-Invasiva/ Laparoscopica per i tumori del colon è del 93% a Città di Castello contro una media nazionale del 35%, con risultati che portano ad una mortalità che è circa la metà di quella nazionale. Ancora più marcato è il divario nella chirurgia dei tumori gastrici, purtroppo particolarmente frequenti nell’Umbria settentrionale, dove a fronte di un utilizzo della laparoscopia superiore al 90% nel nostro Ospedale, risulta una percentuale media del 5% nel resto del paese, anche in questo caso con risultati nettamente superiori in termini benessere post operatorio e mortalità ridotta drasticamente rispetto alle medie nazionali”.