Questa mattina ci siamo tutti svegliati con una brutta notizia, di quelle che in un attimo ci portano indietro nel tempo, ovvero nel calcio italiano fine anni 70 ed inizio anni 80, quando le partite si “vedevano” ancora alla radio ed i goal erano trasmessi in tv da “90° Minuto”.
In quegli anni Paolo Rossi era uno dei più forti attaccanti della Serie A, debuttò nel L.R.Vicenza ove fu anche capo-cannoniere della massima divisione, per poi approdare al Perugia, con la partentesi di una ingiusta accusa per calcio-scommesse, vicenda con molte ombre e con Rossi che si è sempre proclamato innocente. Poi il passaggio alla Juventus, squadra con la quale vinse tutto: Scudetto, Coppa Uefa, Coppa delle Coppe e Coppa dei Campioni.
Il suo apice calcistico lo toccò ai Mondiali di Spagna del 1982, ove vinse la Coppa del Mondo e la classifica del miglior marcatore del torneo, fu l’unico a rifilare tre reti in una sola partita al Brasile.
Paolo Rossi è stato un grande, anche come uomo, semplice, sincero e genuino, lontano anni luce dalle spavalderie e le ostentazioni di certi calciatori con buoni piedi e poca testa, stereotipi negativi del calcio moderno.