“Aforismi scelti Vol. 2”, è la nuova pubblicazione di Fabio Strinati.
Libro edito da Il Foglio Letterario.
Nato a San Severino Marche (Macerata), Fabio Strinati è soprattutto un poeta, un autore dall’ingegno multiforme che ama spaziare fra i vari campi dell’arte.
Fabio si occupa di scrittura, con la pubblicazione di libri tradotti in spagnolo e rumeno, ma anche di musica visiva e ovviamente non disdegna le composizioni per pianoforte.
I suoi precedenti libri, pubblicati tutti da Il Foglio letterario, sono Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo (2014), Un’allodola ai bordi del pozzo (2015), Dal proprio nido alla vita, uscito nel 2016, con la prefazione di Gordiano Lupi, editore, scrittore e traduttore.
Nella prefazione a “Aforismi scelti Vol. 2” Michela Zanarella scrive, fra l’altro: «Il giovane autore marchigiano ci ha abituato ad una continua metamorfosi della sua scrittura, ma ciò che accomuna le sue opere è l’essenzialità… Strinati attraverso gli aforismi lancia schegge di pensiero di grande potenza, alcuni arrivano come schiaffi a svegliarci l’anima, a renderci consapevoli delle cose che accadono. Sono riflessioni pungenti, cariche di verità e ci consentono di conoscere ancora meglio la personalità di chi scrive… Strinati oltre ad essere uno scrittore di talento è anche un compositore, e ci spiega che “Il pianoforte non ha bisogno di pianisti, ma di mani sensibili”. La sensibilità è sicuramente una caratteristica che gli appartiene, poiché l’artista, il poeta, il musicista, sa che è dote indispensabile per sentire e creare cose di alto valore… Tutti hanno diritto ad una svolta, ci insegna l’autore e attraverso questo libro ha sicuramente fatto un lavoro di ricerca notevole, calibrando perfettamente razionalità e fantasia».
Ma il libro presenta anche una postfazione, curata da Mauro Mazziero, che afferma: «Come Leonardo intuì in certi paesaggi dipinti, dove le montagne si facevano azzurre per l’aria che le avvolgeva, così le parole di Fabio Strinati si colorano di zaffera in questo libro estremo. L’aforisma è il distillato di una vita, l’orizzonte che un uomo tocca non alla fine ma nel culmine della sua storia. Nella sua maturità raggiunta e consapevolmente vissuta il poeta si sente forte, capace di alzare lo sguardo nel giusto mezzo, la stessa misura di cielo e di terra, con le parole che si ergono come montagne guardiane del mondo. Pensieri brevi che danno vertigine, cime di significato e di senso coraggiosamente raggiunte. Improvvisamente lo sguardo vede molte più cose di quante ne possa contenere. Ecco il brivido che si prova e la persistenza nella memoria di questi pensieri lapidari. Ancora si sente l’eco di un suono che nel pensiero si produce, misteriosamente, quando si legge. Una voce nella memoria che fa ascoltare le parole allo spirito. Quel richiamo costruito dalla mente dà corpo alle parole e, in questa meravigliosa condizione che è propria della lettura silenziosa, il racconto fulmineo di un’esperienza passa dalla pagina scritta al nostro essere profondo. Questa introiezione è ricca di passaggi e cambiamenti, l’aforisma si tramuta velocemente in pensiero e comincia a lasciare i suoi carichi di senso profondo, di malinconia e di tempesta. Ora che li avete letti portateli con voi come un viatico, ogni tanto trovateli e lasciatevi trovare da loro».