Mai pensato di lasciare la città e lavorare in piena campagna?
Ti sei laureato, ma ti attira la natura e non una scrivania?
Ora è possibile grazie al Banco della Terra, dopo l’approvazione del disegno di legge l’8 maggio 2017, nel 2019 parte finalmente.
Cos’è questo Banco della Terra? E’ un progetto regionale per riutilizzare terreni e fabbricati pubblici in disuso da tempo per riqualificare il patrimonio regionale, sviluppando nuove filiere produttive per valorizzare prodotti tipici umbri e coltivazioni autoctone, creando opportunità di lavoro soprattutto per i giovani.
Antonio Bartolini ha specificato che insieme all’Agenzia Forestale Regionale, Sviluppumbria e la Regione, coinvolgendo gli amministratori degli Enti locali e territoriali, le associazioni di categoria, agenzia del demanio e le associazioni operanti nel settore, il progetto di riutilizzo attraverso un bando regionale di terreni e fabbricati pubblici.
In questa prima fase viene messo a disposizione del progetto il patrimonio immobiliare della Regione che si trova nei Comuni di San Venanzo, Allerona, Orvieto, Città di Castello, Pietralunga, Gubbio, Assisi/Valtopina.
Sono terreni immediatamente disponibili.
Si tratta di un primo stralcio, in via di implementazione, ma gli elenchi verranno poi aggiornati ogni sei mesi. Dopo l’approvazione della legge e del regolamento, ora procedono con incontri aperti di partecipazione, utili per ascoltare e valutare le proposte degli stakeholders (in inglese letteralmente «titolare di un posto in gioco») professionisti e cittadini, al fine di definire il bando che contano di pubblicare nella prossima primavera. Da gennaio partono gli incontri partecipativi nelle comunità territoriali di riferimento delle aree che hanno individuato per avviare un confronto e una discussione con il territorio, a cominciare dai Comuni. Un’occasione di confronto utile anche per capire se è possibile aggregare attorno al nucleo messo a disposizione dalla Regione, altre aree che sono vocate o vocabili. “Rispetto alla precedente versione della legge regionale – ha sottolineato l’assessore Bartolini -, adesso è stato individuato un unico soggetto gestore, l’Agenzia forestale regionale, che avrà il compito di redigere i bandi di gara, stipulare le convenzioni con enti e privati, controllare il rispetto dei progetto presentati ed aggiornare ed alimentare l’anagrafe dei terreni disponibili che, anche questa è una novità, potranno comprendere anche fabbricati compatibili con la gestione agricola e cioè attività agrituristiche, extra-alberghiere o attività produttive o terziare legate alla realizzazione conservazione e commercializzazione di prodotti del suolo”.
L’elenco dei terreni verrà approvato nei prossimi mesi. Per l’assegnazione è anche previsto premialità per la competenza culturale e tecnica, l’impiego di prodotti sostenibili per preservare la biodiversità, la creazione di nuove filiere produttive, o la presenza di cooperative sociali. La durata non sarà inferiore, di norma, a 20 anni e non superiore a 50 anni (per quanto riguarda i beni di proprietà regionale, la locazione o concessione del bene), mentre per i beni di proprietà delle province, comuni e privati le condizioni saranno stabilite con apposite convenzioni.
“Le Vie del Signore” sono infinite, non si tratta solo di lavorare la terra, potete anche mettere su una fattoria turistica dove i turisti possono rimboccare le maniche e liberarsi dallo stress aiutando a preparare la pasta, la mozzarella, cercare tartufi o funghi,
in fin dei conti ogni stagione ha i suoi “frutti” da cogliere, non vi piace, siete dei veri e propri artisti? Organizzate degli Workshop di pittura, ceramica oppure date lezione di cucina. Sfruttate Internet, fate vi notare all’estero e tutto viene da se, perché l’Italia è e rimarrà sempre una delle favorite non solo degli nord europei, ma anche degli americani, arabi e i stessi russi, non solo grazie alla storia, le bellissime città, i borghi, la natura, ma anche grazie agli tanti eventi e le rievocazioni storiche che ogni anno aumentano.
In bocca al lupo a tutti!