Accordo tra Polo museale e Comune di Campello per garantire l’apertura invernale del Tempietto sul Clitunno.
Il sito rimarrà aperto dal martedì alla domenica dalle ore 10.45 alle 16.15.
Si è potuto predisporre il nuovo orario invernale grazie ad un accordo tra la direttrice Paola Mercurelli Salari e il Comune di Campello, che ogni domenica metterà a disposizione un addetto da affiancare al personale del Polo museale dell’Umbria.
Il tempietto del Clitunno, piccolo sacello a forma di tempio, si trova nel comune di Campello sul Clitunno, nella frazione di Pissignano, lungo il declivio del colle di San Benedetto dominante la valle spoletina. Considerato uno tra i più interessanti monumenti altomedievali dell’Umbria, è tra i sette gioielli dell’arte e dell’architettura longobarda in Italia che sono stati di recente inseriti nella prestigiosa lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Tra gli elementi più attraenti della visita vi è la suggestiva posizione, già descritta da Plinio il Giovane come un luogo coperto da “antichi e ombrosi cipressi ai cui piedi scaturisce una fonte che forma un laghetto”. L’edificio, che riutilizza elementi architettonici di età romana pertinenti forse alle strutture di un precedente santuario intitolato al dio Clitumnus (divinità identificata con Giove), ha la forma di un tempietto classico: poggia su alto podio con fronte costituita da quattro colonne corinzie (pronao tetrastilo) che sorregge la trabeazione su cui corre l’iscrizione che dedica la chiesa al “Dio degli angeli”. L’interno, cui si accede mediante due scalinate laterali, ha l’abside con complessa decorazione dove si uniscono scultura a rilievo (in origine policroma) e affreschi di tema cristiano (Cristo benedicente, San Pietro, San Paolo, Angeli con Croce Gemmata), datati all’VIII sec. d.C.
La piccola edicola-tabernacolo al centro dell’abside reimpiega elementi scultorei del I sec. d.C. Ritenuto a lungo un sacello romano, l’edificio è stato oggetto di numerose interpretazioni riguardo le sue fasi costruttive. Una prima proposta di datazione lo vede innalzato nel IV–V sec. d.C., come chiesa intitolata a San Salvatore. Recenti studi, invece, hanno permesso di circoscrivere la cronologia dell’edificio all’età longobarda, con un’oscillazione tra gli inizi del VII ed il pieno VIII secolo. (Tratto dal sito www.polomusealeumbria.beniculturali.it)