In Umbria ci sono molti luoghi di tal bellezza che altre regioni e il mondo intero ci invidiano, tra queste, con peculiarità diverse tra loro, abbiamo Castelluccio di Norcia e la sua fioritura, la Cascata delle Marmore e il Lago Trasimeno.
Fin da questa estate, le 3 comunità delle suddette zone, hanno lavorato per poter candidare questi luoghi a patrimoni dell’Unesco, un pregio importantissimo a livello mondiale, sia per immagine che per ulteriori sviluppi in ambito turistico.
La nota del Consigliere Regionale Bianconi
“Non si tratta di un percorso semplice – dice Bianconi – e, soprattutto, sono consapevole che necessita di un lungo iter burocratico. Ecco perché considero urgente cominciare da subito a muovere compatti i primi passi. Dallo scorso agosto ho intrapreso un cammino di confronto con le tre comunità locali. Decine e decine di ore di tavoli di lavoro, a fianco di rappresentanti di categoria, imprenditori, liberi professionisti, cittadini di buona volontà, in cui si è parlato delle ambizioni individuali di questi tre territori, di come insieme si sarebbe potuto costruire un progetto che li potesse rafforzare fin dalla prossima stagione e che potesse, anno dopo anno, consolidarsi e coinvolgere anche altre destinazioni regionali”.
“Il riconoscimento dell’Unesco – spiega – non è una chimera ma il punto di arrivo di un percorso comune di crescita e integrazione economica, sociale e culturale, necessario per affrontare con ambizione il futuro. Tutto ciò, oltre a creare una accelerazione turistico economica importante, potrebbe generare una ricaduta favorevole su tutta la comunità locale, in termini di servizi e qualità della vita. Lungo il percorso si può fare tanto, ad esempio divenire più competitivi e aiutare l’Umbria ad uscire prima dalla crisi. Con questa ottica si è condiviso innanzitutto il metodo di lavoro e poi sono state analizzate le criticità attuali dei singoli territori e le proposte per superarle. Tra queste sono state selezionate quelle che avrebbero funzionato meglio se condivise anche con gli altri. Si tratta di indicazioni programmatiche/progettuali che, oltre ad essere utili per rafforzarsi e rincorrere l’ambito riconoscimento, sono anche appetibili a divenire dei progetti da finanziare con le nuove risorse europee di cui l’Umbria potrà disporre. Questa unione di intenti è atterrata in un piano strategico di azioni condivise tra le tre aree che vuole essere, di fatto, un progetto pilota dove al centro, per la prima volta, c’è il protagonismo delle comunità locali che diventa complementare alla politica regionale”.