Abbiamo realizzato questa intervista ad una delle responsabili della Cooperativa Controvento, Antonella Romansi, grazie ad Alice, (parrucchiera di Bastia Umbra) che vi collabora gratuitamente, svolgendo mensilmente il suo lavoro, presso tale Comunità.
L’intervista ad Antonella Romansi
“Come e’ nata la Cooperativa?”
“La cooperativa nasce dalla riflessione di persone e tecnici che da dieci anni lavoravano nel campo dei minori: adolescenze interrotte da vissuti di maltrattamentoi, abusi e, appunto, violenza domestica-assistita. In un’ottica di prevenzione primaria, tenendo conto di tutti quegli studi che dimostrano che interrompere l’attaccamento crea dei danni permanenti. Abbiamo voluto creare ed intensificare la risposta a quelle situazioni dove la donna, la figura materna, potesse mettersi anch’essa in protezione. tutelare i propri bambini e se stessa, per ricostruirsi una vita insieme ai propri bambini e lontana dai luoghi di “pregiudizio.”
“Cosa fa operativamente e pragmaticamente la comunità per questi nuclei?”
“Dopo l’inserimento in Comunità dai Servizi Sociali e come disposto dall’Autorità Giudiziaria, la mamma inizia un percorso di autonomia economica, di re-integrazione sociale e di potenziamento della propria funzione genitoriale. Donne che devono costruire una propria identità lavorativa, spesso fragile o assente e che al contempo, tutti i giorni, devono ripristinare un vissuto di sicurezza per i propri bambini.”
“Cosa fate per farle inserire socialmente?”
“Scuole, pediatri, nuovi amichetti, attività culturali, sportive, e ludiche, le cure e le attenzioni degli Educatori professionali permettono di ricostruire un ambiente di vita sano e ripulito dalle logiche della violenza nelle quali per anni sono vissuti. Sono bambini che spesso, trascurati, non hanno frequentato la scuola o non sono stati messi in condizione di esprimere le proprie inclinazioni: vederli appassionarsi alle nuove attività è spesso emozionante.”
“Quanto dura un percorso nella Cooperativa Controvento?”
“Un percorso per ricostruirsi dai traumi prima e per costruire una nuova vita, non può esaurirsi in pochi mesi. di solito le mamme sono pronte ad uscire dopo 12- 18 mesi di permanenza.”
“Antonella, vuole sottolineare un aspetto ulteriore riguardo il tema della violenza sulle donne?”
“Sono 5 anni che operiamo in questo campo, e possiamo dire che non c’è status sociale che è esonerato dalla violenza. Riconoscerla e chiedere aiuto a volte spaventa perchè non sanno quali servizi e strumenti di fatto oggi lo Stato mette a disposizione per sostenerle. A loro viene chiesto di mantenere il punto di maturare una posizione chiara su quello che deve essere un ambiente sano per se stessa e per i propri beni, quindi tutto ciò che e’ violenza, possesso, controllo, molestia deve essere reciso. Solo così si interrompe ciò che tecnicamente chiamiamo la catena transgenerazionale della violenza e solo così cresceranno bambini che non saranno a loro volta uomini o donne violente.”