Come funziona il vaccino AstraZeneca
In Italia è iniziata la somministrazione del vaccino AstraZeneca, si tratta del terzo arrivato per prevenire la malattia Covid-19, causata dall’infezione del virus SARS-CoV-2.
Anche questo vaccino, come i precedenti, è stato ovviamente autorizzato dall’agenzia europea e da AIFA (agenzia italiana del farmaco) ed è indicato alle persone sopra i 18 anni.
È un vaccino a vettore virale ed è stato realizzato utilizzando l’adenovirus degli scimpanzé, un virus responsabile del raffreddore comune in questi animali.
Una versione indebolita dell’adenovirus degli scimpanzé (incapace di replicarsi ed innocua per l’organismo umano) nella quale è stato inserito il materiale genetico della proteina Spike, viene utilizzata come vettore ovvero come tramite per introdurre nelle cellule umane il materiale genetico della proteina Spike, quella che permette al virus SARS-CoV-2 di innescare l’infezione responsabile di Covid-19.
Il sistema immunitario si attiva così contro la proteina Spike e produce gli anticorpi: laddove l’individuo in futuro entrasse in contatto con il virus, gli anticorpi-allenatisi con la vaccinazione-saranno in grado di riconoscere il virus e bloccare l’infezione.
Il vaccino AstraZeneca viene somministrato in due iniezioni.
Le persone che sono state vaccinate con la prima dose, devono ricevere la seconda dose dello stesso vaccino idealmente nel corso della dodicesima settimana e comunque ad una distanza di almeno dieci settimane dalla prima dose.
Nel complesso, l’efficacia vaccinale di Covid-19 Vaccine AstraZeneca è risultata pari al 59,5% nel prevenire la malattia sintomatica.
Nei partecipanti che presentavano una o più comorbilita’ l’efficacia del vaccino è stata del 58,3%.
In coloro che hanno ricevuto la seconda dose dopo 12 settimane dalla prima, l’efficacia dopo 14 giorni è stata dell’82,4%.
La modalità di conservazione è semplice, in frigorifero ad una temperatura compresa tra i 2 e gli 8 gradi centigradi, non va congelato.
L’ 8 marzo, il gruppo di lavoro su SARS-CoV-2 del Consiglio Superiore di Sanità ha espresso parere favorevole a che il vaccino AstraZeneca possa essere somministrato anche ai soggetti di età superiore ai 65 anni.
Tale indicazione non è applicabile ai soggetti estremamente vulnerabili, in considerazione del loro stato di immunodeficienza primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici o per patologia concomitante che aumenti il rischio di sviluppare forme fatali di Covid-19.
In questi soggetti si conferma l’indicazione ad un uso preferenziale dei vaccini a marna.
Negli ultimi quattro giorni è scattato il blocco in molti paesi della somministrazione di AstraZeneca a seguito della denuncia di eventi avversi potenzialmente attribuibili al vaccino, questo con lo scopo di verificare se esiste un nesso causale tra la stessa somministrazione e i casi di trombosi verificatisi.
A tal proposito l’EMA (Agenzia Europea del Farmaco) dopo indagini ha, il 18 marzo, confermato la sicurezza e l’efficacia del vaccino AstraZeneca.
Vaccino Johnson & Johnson
Ad oggi l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) aveva approvato solamente tre tipi di vaccini anticovid: Pfizer, Moderna e AstraZeneca; ora arriva la conferma dell’approvazione del candidato di Johnson & Johnson, un siero che si può conservare a temperature di frigorifero e che necessita di una sola dose.
Il nuovo arrivo potrebbe imprimere una forte accelerazione alla campagna vaccinale a partire dalla seconda metà del mese di aprile: le sue caratteristiche infatti, rendono il vaccino particolarmente adatto alla somministrazione da parte dei medici di famiglia.
[Siamo ormai a conoscenza che il coronavirus utilizza delle particolari proteine presenti sulla sua membrana per entrare all’interno della cellula umana, chiamate proteine Spike.
Il vaccino Johnson & Johnson è in grado di fornire le istruzioni genetiche del virus per la costruzione della proteina Spike.
Tuttavia, a differenza dei vaccini a mRNA come Pfizer e Moderna che utilizzano un singolo filamento, questo si avvale di un doppio filamento di DNA.
In sostanza gli scienziati hanno aggiunto il gene della proteina Spike in un altro virus, chiamato Adenovirus 26, responsabile di patologie similinfluenzali come il raffreddore.
Questo patogeno è stato inattivato e dunque non è in grado di replicarsi all’interno dell’organismo e causare malattia.
Il vaccino Johnson & Johnson ha come effetti collaterali più frequenti: febbre, dolori muscolari e al sito d’iniezione che scompaiono però rapidamente.
Questo antidoto ha dimostrato di avere un tasso di efficacia complessiva del 72% negli Stati Uniti con un’efficacia dell’86% nei confronti delle forme gravi di malattia da Covid-19.
Sebbene non abbia dei valori elevati di efficacia come Pfizer che raggiunge il 95%, questo vaccino ha dalla sua la temperatura di conservazione, una sola dose da iniettare ed una buona efficacia contro la variante sudafricana del coronavirus.
Dottor Moreno Finamonti
Parliamo dei vaccini Pfizer e Moderna qui
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Parlavamo di mutazioni e vaccini l’anno scorso in questo articolo:
Il Dott. Finamonti ci parla delle mutazioni del Covid-19
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Le preziose informazioni sul coronavirus sono fornite direttamente dal medico folignate Dott. Moreno Finamonti, specialista in microbiologia e virologia, attualmente dirigente medico presso il laboratorio di analisi chimico cliniche e microbiologiche dell’ospedale di Foligno, il quale si è reso disponibile con grande spirito costruttivo.