Proprio come in una galleria, (durante un incidente), in Italia si respira aria pesante, non solo per i fumogeni e i lacrimogeni nelle recenti proteste di piazza, da mesi sussiste un caotico imperversare di DPCM, di una politica governativa, artefatta di giravolte, maestra di trigonometria e spesso istrionica.
Nel contempo le opposizioni si crogiolano al sole illusorio dei social o nei meandri dialettici degli studi televisivi, tante belle parole ma avulse da fatti e atti concreti, “cane che abbaia non morde!”
La stampa, le tv nazionali e private, esondano impetuose e ciniche come torbidi fiumi in piena, non discernendo il vero da statistiche “dissonanti”, (intrise di termini medici male utilizzati) e la scienza dall’incoscienza.
In tutto questo contesto dominato dalla confusione le persone sono frastornate e frustrate, in particolare le categorie penalizzate dai recenti DPCM, baristi, ristoratori, gestori di palestre e piscine, lavoratori dello spettacolo e tutti i similari, ivi compreso l’indotto diretto e indiretto, un effetto domino tangibile e innegabile.
In fondo a questo desolante tunnel si intravede la luce del vaccino anglo-italiano, della AstraZeneca, attualmente nella fase 3 della sperimentazione ed iniziano ad emergere i primi incoraggianti risultati dei test, come afferma la stessa azienda farmaceutica di Oxford. (Fonte: Agi.it)
Il vaccino di Oxford genera una forte risposta immunitaria negli anziani
Lo rivela il Financial Times, che scrive di “speranze” generate dai trial
AGI – Il vaccino contro il Covid sviluppato dall’università di Oxford, in collaborazione con l’azienda farmaceutica AstraZeneca, genera una forte risposta immunitaria tra gli anziani, il gruppo più vulnerabile: è quanto scrive il Financial Times, parlando di “speranze” generate dai trial.
Le sperimentazioni cliniche di questo vaccino sono nella fase 3, l’ultima prima di sapere esattamente se è sicuro e se permette di proteggere la popolazione dalla malattia (dopodiché ovviamente bisognerà attendere l’approvazione degli enti regolatori prima che il vaccino possa essere immesso sul mercato).
Comunque, due fonti citate dal quotidiano come al corrente degli studi in corso hanno sostenuto che il vaccino in questione genera gli anticorpi e i cosiddetti linfociti T tra gli anziani (le cellule il cui compito principale è identificare e uccidere gli agenti patogeni invasori o le cellule contagiate).
I nuovi risultati sono in linea con i dati pubblicati a luglio che hanno mostrato “risposte immunitarie robuste”, in un gruppo di adulti sani tra i 18 e i 55 anni, generate dal vaccino sviluppato dall’università di Oxford.
Questo in realtà non garantisce che il vaccino in questione alla fine si dimostri sicuro ed efficace nelle persone anziane, il che si saprà solo quando saranno stati analizzati i dati completi del processo clinico per il gruppo di età.
Tuttavia, gli ultimi sviluppi sono incoraggianti per i ricercatori e i dettagli verranno presto pubblicati su una rivista clinica, ha fatto sapere l’autorevole rivista finanziaria.