Il quarto e ultimo giro nella provincia perugina, è anche la tappa più ricca del nostro tour alla riscoperta dei castelli della nostra regione.
Bevagna e dintorni…
Iniziamo questa nuova avventura partendo da Collemancio, un borgo particolarmente amato dai conti Baglioni, nel sedicesimo e diciassettesimo secolo. Il castello, del decimo secolo, più che in inverno sarebbe da visitare in piena estate, durante la Festa del Vino. Requisito unico per parteciparvi è acquistare un boccale di coccio, da riempire col vino dalle botti poste lungo le vie del borgo.
Scendendo a valle incontriamo Bevagna, cittadina di estrema bellezza che, oltre ad essere conosciuta per il Mercato delle Gaite, è stata anche il palcoscenico d’eccezione della serie tv “Il Nome della Rosa” e del film “Benedetta” di Paul Verhoeven, in uscita nel 2020. Quest’area è anch’essa ricca di castelli e costruzioni medievali.
Del Castello di Limigiano rimangono, purtroppo solo dei ruderi, mentre sono conservati la Chiesa di San Michele Arcangelo (XI secolo) e il Monastero di Sant’Angelo.
Anche del Castello di Gaglioli rimangono solo le mura e un torrione del decimo secolo.
Il Castello di Castelbuono, del decimo secolo, è invece un borgo ben conservato, ora conosciuto pure come Il Parco della Scultura, in quanto ospita una mostra permanente di opere d’arte all’aperto. Altrettanto ben conservato appare il borghetto medievale del Castello di Torre del Colle, del decimo secolo.
Gualdo Cattaneo e dintorni
Seguendo la SP 443 si arriva nel “territorio” di Gualdo Cattaneo, anch’esso ricco di Castelli. Pensate che la Rocca di Gualdo, del quindicesimo secolo, nel 1624 ha ospitato Galileo Galilei.
Il Castello di Forte Sorgnano, dell’epoca Longobarda, è ora un bellissimo ristorante-albergo, con tanto di azienda agricola. Del Castello di Pomonte (dodicesimo secolo), invece, rimangono solo dei ruderi.
Il Castello di Cisterna, del tredicesimo secolo, è attualmente un agriturismo, mentre il Castello Ceralto, è un borgo restaurato, del quale non si conosce la data di edificazione, in cui è possibile soggiornare. Nelle vicinanze si può inoltre ammirare il leccio più grande d’Italia, una pianta che vanta circa 200 anni.
Ma le meraviglie di questa zona non finiscono qui. Procedendo oltre, troviamo il Castello di Speltara vicino a San Terenziano. La struttura, sempre del tredicesimo secolo, abbandonata ma visitabile, è stata lo scenario scelto da Pupi Avanti per girare alcune scene del film Magnificat.
Sempre su questa direttrice troviamo Il Castello di Barattano e il Castello di Torri, entrambi del tredicesimo secolo. Quest’ultimo è stato ben restaurato dopo il terremoto del 1997. Il Castello di Simigni del XII-XIV secolo, è stato invece restaurato della Famiglia Farchioni. Del Castello di Grutti, dell’undicesimo secolo, rimangono alcuni torrioni e tratti di mura. Chiudiamo questa mini-tappa citando il Castello di Saragano del quattordicesimo secolo.
Massa Martana e limitrofi
Spostiamoci a est, direzione Collazzone, ove si trova il bellissimo Relais il Canalicchio, un castello del X-XI secolo.
A Massa Martana ci sono i Castelli di Montignano del decimo secolo (ora relais-spa) e il Castello di Viepri, del quattordicesimo secolo, un borgo carino da visitare a metà marzo per la Sagra della Polenta.
Todi
Ed eccoci nel circondario di Todi, un altro territorio ricco di castelli!
Iniziamo il nostro mini-tour dal Castello Petroro, del tredicesimo secolo, bellissimo, ma tristemente entrato nelle cronache, qualche anno fa, a causa di una presunta truffa da milioni di euro, posta in essere da un sedicente arcivescovo, Max di Montecristo of Strichen e dai i suoi “compari”.
Procedendo nei dintorni le strutture antiche da visitare sono veramente tante: dal Castello di Rosceto del tredicesimo secolo, ora bellissimo agriturismo, a quello di Belforte del quindicesimo secolo, luogo ideale in cui pernottare. Arriviamo quindi al Castello di Fiore di Mariano, in ristrutturazione e al Castello di Montenero, del quindicesimo secolo, uno dei meglio conservati del tuderte.
Da Torre di avvistamento ad albergo di lusso: questa la storia di Tenuta di Canonica, splendida struttura del decimo secolo. Mentre il Castello di Sobrano, del tredicesimo secolo, dopo tante trasformazioni nei secoli, ora è una cantina con agriturismo.
A Cacciano di Todi, infine, troviamo il Castello dei Chiaravalli, restaurato e poi abbandonato! Diversa invece la sorte del Castello di Izzalini, struttura del tredicesimo secolo, oggi diventata un resort.
Da Izzalini si può decidere se andare a Mercatello passando per Migliano, o andare a Perugia passando per Casalina, Castelleone oppure andare direttamente a Macereto Alto (Piegaro) dove si trova il castello infestato?
Scelta difficile, perché ciascun itinerario ha il suo fascino speciale!
Migliano e Mercatello
A Migliano un castello del dodicesimo secolo è stato sapientemente trasformato in agriturismo, mentre, più a nord è situato Montelagello dove si trova un bellissimo castello del tredicesimo secolo, ora adibito a residenza.
Superato questo luogo da sogno, andando diritti verso Mercatello incontriamo il Castello di Monte Vibiano del I secolo A. C., ora trasformato in un’azienda che produce vini, olio e cosmetici.
Salendo si arriva a Spina dove si trova il Castello di Sant’Apollinare del decimo secolo, visitabile contattando l’ente proprietario Fondazione Istruzione Agraria. Il Castello di Spina del tredicesimo secolo è un borgo fortificato con delle abitazioni private.
Nelle vicinanze, a Cibottola, troviamo un piccolo castello costruito prima del decimo secolo. E ancora, al di là della SR 220, Colle San Paolo, con il suo castello medievale, ora posseduto da privati. Da qui, gli itinerari da scegliere sono diversi. Si può decidere di passare per Tavernelle-Città della Pieve oppure per Castiglione della Valle, dove si trova il Castello di Monticello, del dodicesimo secolo, un gioiello trasformato in agriturismo. Altro scelta difficile è quella che si deve compiere allo svincolo per Mugnano, il paesino dei muri dipinti. Qui si può decidere di fare il giro intorno al lago Trasimeno oppure andare dritti verso Perugia.
Direzione Città della Pieve
La nostra scelta è ricaduta su Tavernelle e, prima di arrivarvi, passiamo per il Castello di Pietrafitta, del dodicesimo secolo, per poi dirigerci verso il Castello di Macereto Alto, probabilmente del quattordicesimo secolo. Si racconta che questo castello sia infestato dai fantasmi di una schiera di antichi uomini d’arme, in fila per due, più o meno in forma di plotone. Queste figure scheletriche sarebbero solite scendere una scalinata. I racconti che si possono ascoltare su questo luogo sono i più disparati. Nessuno sa spiegare se, i cosiddetti spettri di Poggio delle Forche (così viene chiamato il luogo delle apparizioni), abbiano sembianze di guerrieri medievali o di militari di un tempo a noi più vicino. Saranno stati impiccati, saranno stati vittime di un eccidio? Il Castello è chiuso al pubblico, perciò indagare rimane un po’ difficile!
Con tutte le nostre domande senza risposta, procediamo verso Città della Pieve, nota, tra l’altro, per essere stata il set televisivo della serie “Carabinieri”, trampolino di lancio per artisti come Manuela Arcuri e Luca Argentero. Altra città, altra leggenda.
Stando ai racconti, nella Rocca del quattordicesimo secolo, vagherebbe lo spettro di Vitellozzo Vitelli, assassinato per mano di Cesare Borgia. Quest’ultimo lo avrebbe invitato a cena nella speranza di poterlo avvelenare, non ottenendo il risultato sperato, lo avrebbe scannato. Il luogo dell’uccisione sarebbe però Senigallia.
Poco fuori dal centro troviamo l’ultimo gioiello di questa tappa: Castelluccio Palusse, struttura del diciannovesimo secolo, ora trasformata in relais.