Il Perugia Swing Festival, giunto alla sua terza edizione, nasce a Perugia nel 2017, grazie alla Happy Feet Swing Dance School di Perugia che decide di dare vita al primo Swing Festival della città e dell’Umbria.
La terza edizione al via da venerdì 30 agosto terminerà domenica 1 settembre alla Città Della Domenica, uno dei parchi più belli d’Italia, nel cuore verde di Perugia. In attesa di un week end a tutto Swing abbiamo chiesto a Silvia Andrenacci, direttrice artistica, insegnante e coreografa presso Happy Feet, di parlarci della storia di questo ballo, non solo per introdurre l’atmosfera swing, ma perché stiamo perdendo la “dimensione swing” ed è necessario ritrovarla.
Silvia, la tua scuola di danza è riuscita a creare un evento straordinario, un festival interamente dedicato allo swing, un ballo poco conosciuto in Italia. Cosa si intende per ballo swing oggi?
“Considero lo swing il ballo della Gioia, ballo del quale mi sono completamente innamorata mentre ero in Francia, dove c’è una lunga tradizione, ne sono rimasta affascinata e ho pensato di portare questo stile in Umbria, a Perugia non c’era ancora alcuna comunità swing”.
Raccontaci la storia dello swing, quando e dove nasce questo ballo?
“E’ il primo ballo sociale in Italia e in Europa da moltissimi anni.
“Questo ballo nasce dagli schiavi neri d America nei primi del ‘900, un modo per cercare canali di sfogo alle situazioni, alle vicissitudini che durante il giorno subivano dai loro padroni. Attraverso lo swing hanno trovato il loro sfogo per riuscire a sopravvivere alle situazioni difficili che vivevano. E’ stato il primo ballo di integrazione tra bianchi e neri, un ballo rivoluzionario”.
Nel Vostro sito ho letto una bellissima citazione,
”Al Savoy, non importava di che colore fossi: nero, bianco, verde, giallo o qualunque altro. Non mi ricordo neppure del colore della pelle della gente con cui ho ballato. La sola cosa che ti chiedevano quando entravi era: “Sai ballare?”. Non si badava mai alle facce, solo ai piedi” (Frankie Manning)
questo è sorprendente ai tempi del green book, una sorta di miracolo. Ad oggi qual è il fascino dello swing?
“Oltre ad essere un ballo carico di storia e retroscena, è il papà di tutti gli altri, è stato la base dell hip pop moderno per i passi, del latino per la dance e del rock acrobatico, il fascino dello swing deriva dai tanti aspetti. E un ballo di allegria, tutti si divertono, e la voglia di divertirsi ballando è contagiosa. È un ballo di evasione, di di sana leggerezza, di improvvisazione.”
Cosa intendi con improvvisazione?
“Non è un ballo schematico, come ad esempio il tango che ha il suo fascino, non c è un ruolo predefinito, e possono alternarsi i ruoli, perciò tutti ballano con tutti. Una volta imparati i passi base sfidiamo sempre gli allievi
a trovare il loro swing,
infatti noi diciamo che non facciamo errori ma variazioni. E questo è il bello dello swing, dopo appena due mesi di corso puoi andare in serata e divertirti”.
Trovare il loro swing? Ovvero una liberazione non verbale. Sembra quasi un ballo terapeutico…
“Abbiamo allievi che ci hanno ringraziato per aver superato attraverso lo swing momenti bui della loro vita personale. Uno stimolo a lasciare tutto alle spalle e ricaricarsi un po come la meditazione, è un modo per ricaricare la mente e rigenerare il corpo”.
Ottimo. La vostra esperienza ad Umbria Jazz?
“Quest’ anno finalmente è stata fenomenale.Dopo tanti anni è tornato lo swing con una band dedicata e abbiamo avuto la possibilità di partecipare attivamente. Abbiamo ballato tutti i giorni ai Giardini Carducci. Noi quando andiamo alle serate entriamo nel mood, ci vestiamo in stile anni 40 50, il vestito è parte integrante del ballo. Il pubblico era entusiasta e partecipe, e poi ballare con musica dal vivo è splendido, c’è un legame strettissimo tra ballerini e musicisti, i musicisti swing adorano suonare per i ballerini”.
La tua storia professionale?
“Io nasco ballerina di rock acrobatico, l’ho fatto dieci anni a livello agonistico, e poi mi sono dedicata ad insegnare lo swing, oltre ad altre discipline, ovvero i passi dei balli jazz come il Tip Tap, Charleston, il Lindi hop ed il Boogie woogie. Dal 17 settembre partiranno i nuovi corsi presso la nostra sede, il CVA di Sant’Erminio e per due settimane si avrà la possibilità di provare gratuitamente tutte le discipline insegnante, Tip tap, Charlestonn Boogie woogie, Lindy Hop e Solo Jazz”
Ottimo. So che l’anno scorso al Festival avete avuto ospite Norma Miller, la regina dello swing, morta da poco
“Sì, aveva 99 anni e ancora ballava, una donna di un’energia indescrivibile, se non fosse venuta a mancare l’ avremmo avuta anche quest’anno”.
Grazie per la splendida conversazione, sei riuscita a comunicarci la sana leggerezza e l’allegria dello Swing, ci sentiamo presto per entrare nel mood di Perugia Swing Festival, che avremo l’opportunità di vivere e raccontare.