A sette anni di distanza dal suo ultimo album in studio, Elena Ledda torna con “Làntias”, album nel quale ha raccolto 12 brani, tra composizioni originali e riletture, caratterizzati dal respiro elegante degli arrangiamenti che avvolgono la splendida voce della cantante sarda.
“Làntias” è il frutto di preziose sinergie e collaborazioni che sintetizzano un percorso artistico che spazia dalla Sardegna al mondo.
L’album è prodotto dall’etichetta S’ArdMusic.
Un disco intenso in cui musiche e parole viaggiano tra le intricate trame della contemporaneità, senza perdere il legame con le radici.
Storie forti in contesti attuali, che vanno dalle stragi di innocenti in ogni parte del mondo in Ses andau e De arrùbiu, alle tragedie dei migranti nei nostri mari e nelle infuocate sabbie del deserto in Cantu Luxis e Arenas; alla violenza che esplode nelle relazioni tra uomo e donna in Bèni.
Tematiche che non possono non toccare le corde di un’artista, che sente l’esigenza di fare del proprio lavoro uno strumento di comunicazione attraverso il quale cercare di trasmettere emozioni,
dare occasione di rifl essione e, per quanto possibile, indicare piccoli lumi (Làntias) di speranza.
Ma Làntias non tralascia i suoni e i colori della festa religiosa popolare, dove si rivivono sogni e passioni con Nora; il richiamo alla semplicità e alla saggezza dell’antica civiltà contadina,
l’evocazione di padri che fungano da guide e maestri per una più sana esistenza con Làntias e Torrandi; il gioco tra senso e nonsense in una trascinante filastrocca sulla consapevolezza dell’uomo in relazione al suo passaggio sulla terra con Ca sa terra est tunda.
Un’antologia poetica racchiusa in nove pezzi emblematici, scritti in sardo da Maria Gabriela Ledda (con la partecipazione di Enzo Avitabile per De arrùbiu) e tradotti in musica da Mauro Palmas, Silvano Lobina e Marcello Peghin, che hanno accompagnato Elena Ledda nel suo intenso cammino e nella sua evoluzione artistica, sul palco come in sala d’incisione.
Impreziosiscono e completano idealmente l’itinerario tra le emozioni tre splendide canzoni d’amore: Serenada, del musicista galiziano Antonio Placer; la Ninna nanna in re di Bianca D’Aponte, omaggio alla talentuosissima cantautrice aversana scomparsa all’età di 22 anni e un celebre canto popolare andino, Ojos Azules.
La produzione artistica del disco è curata da Michele Palmas per S’Ardmusic & Egea e gli arrangiamenti sono di Silvano Lobina.
Il progetto artistico ha voluto mettere in risalto il talento e la meravigliosa, incantevole voce di Elena Ledda e il “suono” di un ensemble che dopo tanti anni di musica insieme ha consolidato una propria originale cifra espressiva.
In questo contesto si inseriscono i preziosissimi incontri documentati nel disco, con musicisti come Enzo Avitabile, Luigi Lai, Gabriele Mirabassi e Gianluca Pischedda.