Tutti conoscono e apprezzano lo spirito di altruismo e di abnegazione dei Vigili del fuoco, (paritetico a quello delle forze dell’ordine come Polizia e Carabinieri), forse non tutti sapevano che lo stipendio dei pompieri era diverso e inferiore rispetto al compenso dei tutori dell’ordine.
Una disparità di trattamento economico che strideva con la stima e la considerazione che la gente comune ha nei confronti di questa categoria, i cui uomini rischiano spesso la vita nell’espletamento del loro lavoro, (come gli ultimi fatti di cronaca hanno purtroppo dimostrato).
Le parole dell’Onorevole Prisco, (Fdi) che ha contribuito a risolvere questo problema
«Grazie a Fratelli d’Italia il Parlamento approva l’equiparazione degli stipendi dei vigili del fuoco a quelli delle altre forze dell’ordine. Sono molto soddisfatto perché la mia proposta è stata approvata all’unanimità in Commissione Affari costituzionali e Lavoro. Con questa risoluzione impegniamo il governo a garantire una maggior tutela e garanzia degli infortuni e delle malattie professionali tipiche dei pompieri, a potenziare i loro organici e a rendere più efficienti i loro interventi di soccorso pubblico, fornendo allo stesso tempo gli strumenti, le dotazioni e i mezzi adeguati».
E’ quanto dichiara il capogruppo in commissione affari con situazionali, Emanuele Prisco, primo firmatario della proposta di equiparare gli stipendi dei vigili del fuoco agli stipendi di polizia e carabinieri.
«I vigili del fuoco vengono premiati come i migliori al mondo e sono molto amati dagli italiani – spiega il deputato di Fratelli d’Italia -. Paradossalmente, però, sono stati i più bistrattati dalla politica. La proposta che porta la mia firma in capo al documento puntava ad armonizzare gli stipendi e i contributi previdenziali dei vigili del fuoco a quelli delle altre forze dell’ordine per evitare ingiuste disparità. Ora – conclude Prisco – il governo finanzi subito il fondo, già contenuto nella legge di bilancio, per rendere subito concreta la misura colmando così questa ingiusta disparità di cui molti italiani, giustamente, ancora si stupiscono». (Fonte: umbriajournal.it)