L’idea di questo articolo mi è venuta dopo una telefonata con il mio caro amico di Genova, Pier Luigi, con il quale abbiamo disquisito sull’ormai tristemente famoso -Ponte Morandi-.
Pier Luigi, mi ha raccontato che ha percorso quel ponte migliaia di volte e che percepiva chiaramente delle -vibrazioni- ma il fatto che fosse percorribile lo rassicurava e non pensava certo al peggio. Ha sottolineato inoltre che se il crollo fosse avvenuto una ora prima, ovvero nell’orario di maggior transito, a causa degli imbarchi ai traghetti del Porto di Genova, le vittime sarebbero state centinaia, lo stesso se fosse accaduto alle 18 circa in una giornata di lavoro, con la uscita degli operai delle fabbriche sottostanti la struttura crollata.
Riflettendo sulle suddette informazioni, mi sono sentito in dovere di andare oltre i soliti post in Facebook di indignazione, di polemica politica o di condoglianze, dobbiamo tutti prendere atto e consapevolezza che siamo tutti a rischi simili anche nella nostra regione. Basti pensare a certi tratti della E45, Orte-Cesena, , di tanti altri cavalcavia di datata costruzione delle strade umbre, come certe gallerie della SS77 Foligno-Civitanova.
Abbiamo in comune con Genova che si debbano muovere le coscienze, fermare i profitti e la superficialità, pertanto vanno messe in atto tutte le azioni di monitoraggio, di prevenzione e di manutenzione ordinaria e straordinaria necessarie.
Il -ponte Morandi- pur in modo tristemente drammatico, ci ha dato una maledetta lezione di responsabilità sulle condizioni delle strutture stradali, ferroviarie e dei rischi idrogeologici in Italia, insomma siamo un Paese tutto da rifare!