GRANDE SUCCESSO DI UMBRIA PRIDE

A Perugia hanno partecipato 7000 persone

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Una bella giornata di festa e di proposte  dal mondo L.G.B.T. che ha invaso il centro di Perugia, protestando anche contro alcuni esponenti della Lega che contestavano la scelta della Tesei di patrocinare questo importante evento socio-culturale.

“Alla fine i dinosauri si sono estinti grazie alla evoluzione e alle circostanze del tempo.”

Una manifestazione molto ordinata e che ci racconta nella cronaca e negli interventi Umbriajournal.com.

Il diritto alle scelte sessuali e di vita in questo ambito deve essere da tutti rispettato e condiviso in una logica di civiltà, di emancipazione e di libertà individuale per le idee di ogni persona, liberando le ancore di antichi tabù e pregiudizi, in una visione globale di  totale autodeterminazione (principi sanciti dalla Costituzione Italiana).

 

Circa settemila i partecipanti all’Umbria Pride di Perugia, più del 2019, dopo il lungo stop della pandemia. Tante le polemiche sulla concessione del patrocinio da parte della Regione. “Non mi aspettavo tutto questo, ma credo che la situazione sia surreale – dice Stefano Bucaioni il presidente di Omphalos, a margine dell’evento -, surreale da parte del sindaco Romizi per non aver concesso il patrocinio, ma soprattutto è ancora più surreale non rispondere a chiamate, messaggi e non farsi trovato a Palazzo dei Priori. Qualsiasi decisione presa, avevamo il diritto di saperlo da lui. Siamo ancora in attesa di sapere perché non è stato concesso questo patrocinio, credo che Perugia meriti veramente di più. Credo una cosa sia chiara, che il senatore Pillon e i 25 manifestanti di Pro Vita Famiglia non riescano a dettare la politica in Regione, ma evidentemente ci riescono molto bene nel Comune di Perugia,

Il patrocinio

Sono nove gli enti che hanno scelto di sostenere attraverso lo strumento del patrocinio l’edizione 2022 dell’Umbria Pride. Insieme alla Regione Umbria e alla Provincia di Perugia ci sono i comuni di Spoleto, Gubbio, Gualdo Tadino, Narni, Panicale e Arrone e l’ambasciata della Repubblica Argentina in Italia. Sono inoltre arrivate adesioni da oltre 50 organizzazioni e gruppi politici da tutta l’Umbria, dalla CGIL all’ARCI, dall’UDU all’UDS, da Amnesty International alla Rete delle Donne Antiviolenza, dal movimento Friday for Future all’associazione degli Erasmus. Nulla di fatto invece per i due comuni capoluogo dell’Umbria, Perugia e Terni, che hanno scelto di concedere il patrocinio.

Tante persone partecipanti

E così tante persone si sono unite alla manifestazione sui diritti e sull’inclusione. “La situazione che si è creata in Regione all’interno del centrodestra – continua Bucaioni – dimostra il disastro che il centrodestra sta facendo in Umbria. I fatto che il capogruppo e i consiglieri della Lega protestino contro la Presidente della Lega dimostra il punto al quale siamo arrivati qui in Umbria. La presidente Tesei – spiega – ha fatto bene a concedere il patrocinio, perché non è uno strumento politico di apprezzamento. La presidente è di tutti gli Umbri, così come il sindaco di Perugia, nei confronti dei perugini e per questo doveva concedere il patrocinio”.

Ed infine: “Credo che sia una questione di opportunismo politico. Fino a qualche settimana prima ci avevano assicurato che il patrocinio sarebbe arrivato, evidentemente le pressioni sono state troppe. Questo dovrebbe far riflettere tutta al città. Chi comanda veramente a Palazzo dei Priori?”

L’Umbria Pride ha attraversato le vie del capoluogo con slogan, striscioni, carri e musica, come avviene da oltre cinquant’anni in tutte le principali città del mondo. I partecipanti si sono riuniti alle ore 15 in Piazza Grimana. Da lì corteo è partito per arrivare ai Giardini Carducci, dove si sono svolti gli interventi conclusivi.

Alla manifestazione c’era anche Arianna una giovane ragazza di Perugia, cantante performer. Era a seno nudo con la scritta sul petto ‘Nudo ≠ consenso’ e alla nostra domanda ‘come mai questo look molto trasgressivo?’ ha dichiarato: “Sono molto arrabbiata con tutte le persone che nella vita hanno pensato che nei momenti in cui ero meno vestita, potevano approfittarsi di me. No, non è così, andare in giro poco vestiti, non autorizza nessuno uomo ad approfittarsi di una donna”.

Erano presenti, tra gli altri anche la consigliera comunale Sarah Bistocchi e il consigliere regionale Tommaso Bori. “Appare una non decisione come tutte le decisioni sbagliate – dice Sarah Bistocchi -. Io penso che fare peggio della presidente della Regione, Donatella Tesei è tanto complicato, ma il sindaco di Perugia è riuscito in questa impresa veramente molto difficile. Piuttosto che un no, c’è solo una cosa peggiore e cioè un no detto all’ultimo minuto. Io penso che questo sindaco ogni volta si manifesta e si rivela troppo piccolo rispetto alle grandi sfide che ha bisogno questa città”.

Tommaso Bori invece ha dichiarato: “Il sindaco si Perugia, Andrea Romizi, insieme al sindaco Leonardo Latini di Terni sbagliano a non concedere il patrocinio, perché le istituzioni sono di tutti e dovrebbero stare dalla parte dei diritti. Non ostaggio di posizioni fanatiche come quelle di Pillon, invece loro purtroppo le hanno rese ostaggio. La Regione ha fatto bene, insieme alla Provincia, a concedere il patrocinio perché le istituzioni sono di tutti”.

Fonte: Umbriajournal.com

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