Come riporta il sito dell’Istituto Serafico di Assisi, si tratta di “una storia che viene da lontano”: il 17 settembre 1871 San Ludovico da Casoria, accogliendo l’invito arrivato dal Conte assisano Francesco Bindangoli, fonda il Serafico acquistando uno stabile nelle vicinanze della Basilica di San Francesco, in via Fra Elia.
Migliorare l’accessibilità alle cure per le persone con disabilità complessa, questa la nuova sfida dell’istituto Serafico di Assisi alla luce dei suoi 150 anni dalla sua nascita. Un tema che farà da filo conduttore alle celebrazioni e alle iniziative in programma per tale “traguardo importante”, come annunciato e sottolineato durante la conferenza stampa che si è svolta nel Salone d’Onore di Palazzo Donini a Perugia.
Le parole di lode di Donatella Tesei
“è un patrimonio dell’Umbria e del Paese” e “caratterizza la regione e il suo spirito”. “Questi 150 anni – ha aggiunto – sono una tappa che segna un traguardo, ma ce ne sono ora altri da portare avanti insieme”.
A ringraziarla per l’ospitalità nella sede della Regione è stata Francesca Di Maolo, presidente del Serafico, la quale ha ricordato che l’Istituto “è parte del servizio sanitario regionale”.
Moderata da padre Enzo Fortunato del Sacro Convento di Assisi, la presentazione delle iniziative per i festeggiamenti ha visto, tra gli altri, anche gli interventi di Mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, che ha definito il Serafico “il luogo dell’abbraccio”.
I 150 anni sono un traguardo da cui ripartire – è stato quindi affermato – e che scandisce le tappe di una storia che inizia dal lontano 17 settembre 1871, quando San Ludovico da Casoria decise di fondare ad Assisi un’Opera dedicata a San Francesco, che si prendesse cura di bambini e ragazzi ciechi e sordi. Oggi il Serafico viene considerato un modello di eccellenza italiana ed internazionale nella riabilitazione, nella ricerca e nell’innovazione medico scientifica per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. Accoglie e cura ogni giorno 165 pazienti, provenienti da 15 regioni d’Italia, per un totale di 13.219 trattamenti riabilitativi e 24.236 educativi e occupazionali all’anno. Le persone al servizio degli utenti sono oltre 200, di cui 184 dipendenti. (Fonte: ansa/umbria)