Una situazione economica fortemente condizionata dalle varie norme e regole anti-Covid 19, che se da una parte favoriscono il settore degli alimentari, (che subisce meno restrizioni rispetto ad altri comparti), dall’altra penalizzano di molto il no-food, pur in parte compensato dal mercato delle vendite via internet che non risentono di aperture e chiusure, anzi sono favorite da tali contesti. A tal proposito abbiamo interpellato Andrea Santantonio, proprietario di una web-agency locale specializzata in e-commerce, il quale ci dice che “tutti i nostri clienti che hanno un canale di vendita online hanno incrementato sensibilmente le vendite in quest’ultimo anno, a prescindere dal settore merceologico. Alcuni con tassi percentuali di crescita a doppia cifra“.
Vediamo nello specifico l’andamento della situazione, secondo i dati Istat.
A novembre 2020 si stima, per le vendite al dettaglio, un calo rispetto a ottobre del 6,9% in valore e del 7,4% in volume. In crescita le vendite dei beni alimentari (+1,0% in valore e in volume) mentre le vendite dei beni non alimentari diminuiscono sia in valore sia in volume (rispettivamente del 13,2% e del 13,5%). Su base tendenziale, a novembre, le vendite al dettaglio diminuiscono dell’8,1% in valore e dell’8,4% in volume. A pesare, le vendite dei beni non alimentari, in deciso calo (-15,1% in valore e in volume), mentre le vendite dei beni alimentari sono in aumento (+2,2% in valore e +0,7% in volume).
A novembre scorso la diminuzione delle vendite al dettaglio sia rispetto al mese precedente sia su base annua “è determinato dal comparto dei beni non alimentari, settore fortemente colpito dall’applicazione delle nuove misure di chiusura legate all’emergenza sanitaria”. Nel trimestre settembre-novembre 2020, le vendite al dettaglio registrano un aumento congiunturale dello 0,5% in valore e dell’1,5% in volume. Crescono le vendite dei beni alimentari (+2,0% in valore e in volume) mentre quelle dei beni non alimentari calano in valore (-0,6%) e aumentano in volume (+1,1%). Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali negative per quasi tutti i gruppi di prodotti ad eccezione di dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (+28,7%) e Utensileria per la casa e ferramenta (+2,0%).
Le flessioni più marcate si evidenziano, invece, per Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-45,8%) e abbigliamento e pellicceria (-37,7%). Rispetto a novembre 2019, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce sia per la grande distribuzione (-8,3%) sia per le imprese operanti su piccole superfici (-12,5%), segnale l’Istat precisando che le vendite al di fuori dei negozi calano del 14,3% mentre il commercio elettronico è in forte aumento (+50,2%).
Nel dettaglio, viene segnalata la marcata diminuzione registrata nel comparto dei beni non alimentari che ha investito sia la grande distribuzione (-25,7%) sia, in misura inferiore, le imprese operanti su piccole superfici (-16,9%).
(fonte: rainews.it)