La E45 rimane un incubo per i residenti di Collestrada

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Con un senso di frustrazione palpabile, gli abitanti di Collestrada si trovano nuovamente a fare i conti con ritardi e disagi causati dai lavori sulla E45. Ciò che dovrebbe essere un breve tragitto di 5 km verso Ponte San Giovanni si è trasformato in un’odissea quotidiana di oltre 30 minuti, mettendo a dura prova la pazienza dei residenti.

Come se non bastasse, l’Anas ha annunciato che la riapertura del tratto della carreggiata nord della E45 nella zona di Collestrada, inizialmente prevista per mercoledì 7 agosto, è stata posticipata a sabato 10 agosto. Questa notizia ha gettato nello sconforto molti pendolari che speravano in un rapido ritorno alla normalità.

L’Anas giustifica il ritardo citando la necessità di risolvere “interferenze e ammaloramenti che richiedono interventi più profondi in alcuni punti”. Parole che suonano come una magra consolazione per chi è costretto a vivere quotidianamente questa situazione di disagio.

Nonostante l’assicurazione che i lavori proseguiranno 24 ore su 24 fino al completamento, resta l’amaro in bocca per una pianificazione che sembra non tenere conto delle reali esigenze dei cittadini. L’Anas sottolinea che i lavori sono stati calendarizzati in tenuta per “contenere i disagi al traffico”, ma per gli abitanti di Collestrada, ogni giorno di ritardo è un giorno di troppo.

Questo intervento, presentato come la prosecuzione di quello attuato la scorsa estate a Ponte San Giovanni, sembra perpetuare un ciclo di disagi che i residenti speravano fosse ormai alle spalle. La promessa di una viabilità migliorata sembra sempre più lontana, lasciando i cittadini con la sensazione di essere intrappolati in un loop di lavori stradali senza fine.

Mentre l’Anas parla di “singole fasi successive” per minimizzare l’impatto, gli abitanti di Collestrada si possono quando potranno finalmente godere di una connessione stradale efficiente e affidabile. Per ora, non possono fare altro che armarsi di pazienza e sperare che questa volta, almeno, la nuova data di riapertura venga rispettata.

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