Il calcio è uno sport nel quale viene richiesto un elevato dispendio energetico causato dalle continue ed elevate attività a medio / alta intensità.
Secondo il ricercatore del Laboratorio di Biomeccanica di Coverciano Carlo Castagna la frequenza cardiaca durante un incontro di calcio va dai 100 btm nelle fasi a bassa intensità, fino ad arrivare ai 190 btm nelle fasi di alta-altissima intensità.
Questi dati sono a dimostrazione del fatto che Un calciatore deve saper essere pronto sotto il profilo fisico -atletico nel realizzare attività ad alte intensità, facendo pochissime pause tra l’ una e l’ altra.
Ma portare il motore di una macchina sempre al massimo delle proprie possibilità, comporta ad una sua rottura.
Lo stesso concetto è valido anche per un calciatore.
I suoi continui cambi di direzione, decelerazioni, cambi di senso, cross, contrasti e tiri, sollecitano bio-meccanicamente le varie giunzioni articolari che si possono quindi lesionare.
Secondo alcuni studi condotti dal Professor Caraffa, I giocatori vengono colpiti più frequentemente da:
–DISTORSIONI CAVIGLIA
-DISTORSIONI AL GINOCCHIO
-STIRAMENTI
-STRAPPI
-TRAUMI ALLA TESTA.
Per prevenire l’insorgenza di tali infortuni la Fifa ha stilato un programma preventivo nel 2008, che si chiama 11+
In questo protocollo preventivo, sono stilati un insieme di esercizi, che vengono eseguiti in fase di riscaldamento della durata complessiva di 20-25 minuti.
Attraverso il programma 11+ l’incidenza degli infortuni precedentemente elencati, è diminuita intorno al 30 %, salvo fatta eccezione per il giocatore che incappi in un trauma cranico.
Ma per capire gli esercizi preventivi da svolgere, è necessario sapere i meccanismi traumatici che portano alla loro origine.
Il mondo dell’ortopedia, suddivide i meccanismi traumatici in 2 macro famiglie:
-MECCANISMO TRAUMATICO DIRETTO
-MECCANISMO TRAUMATICO DA SOVRACCARICO
Nel primo caso l’insorgenza dell’infortunio, deriva da un trauma diretto verso uno specifico tessuto, la cui resistenza meccanica è nettamente inferiore rispetto alla forza alla quale è stato sottoposto.
Nel secondo caso l’infortunio, deriva da un continuo sovraccarico funzionale da parte dei tessuti che non riescono più ad assorbire le sollecitazioni esterne.
Esercizi propriocettivi, uniti a programmi di Functional Training, prevengono l’insorgenza di infortuni da trauma diretto e da sovraccarico.
Questo particolare protocollo, è stato realizzato dal Prof Cerulli nel 1996 con il Perugia Calcio.
Attraverso questo esperimento, si è potuto notare come, l’esecuzione di esercizi propriocettivi, combinati con tecniche di Core Training, avrebbero diminuito la presenza di infortuni che oscillava tra il 18 % e il 30%.
La propriocezione infatti, stressa i meccanismi neuro muscolari, migliorando di conseguenza la capacità di equilibrio e l’eutonia muscolare.
Il Core Training è invece utilissima per rafforzare la regione centrale del corpo, che viene sempre attivata in qualsiasi gesto tecnico effettuato dal calciatore.
Gli esercizi sullo skimmy sono svariati e di difficoltà graduale.
Si inizia stando ad occhi aperti con tutti e 2 i piedi sopra la medusuìa, per poi inserirci un solo piede.
Poi si esegue il medesimo esercizio stando ad occhi chiusi, oppure raccogliendo un oggetto che si trova al suolo.
Successivamente si posizionano vari skimmy, costruendone un percorso nel quale bisogna camminarci sopra.
Per quanto riguarda il Core training si eseguono tutti quegli esercizi nei quali andiamo a sollecitare o a carico naturale, o con sovraccarichi funzionali pari al 70 % dell’RM, gli addominali, adduttori, glutei, Hamstring, Muscoli rotatori ed estensori della colonna.
Dott Emanuele Mocci
(Tutte le immagini inserite in questo articolo sono prese dal Web)
Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport e delle Attività motorie Preventive Adattate
Patentino Uefa c Patentino Uefa b
Responsabile area motoria presso l’ASD Petrignano Calcio.
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