La Valnerina, luoghi da non perdere

La forza della natura

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valnerina
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La Valnerina è una zona montagnosa a ridosso dell’Appennino, , dominata dal complesso dei monti Sibillini, che raggiungono con il monte Vettore l’altezza di 2476 metri, una lunga valle di 70 km in cui confluiscono decine di altre valli e poi fossi, rii che tagliano continuamente i fianchi delle montagne: è la forza della natura che con le acque, con i boschi ha forgiato questo territorio che gli uomini, in omaggio al massimo artefice, il fiume Nera, hanno voluto chiamare Valnerina. E’ un ambiente inconsueto nel paesaggio umbro, connotato da alte e scoscese pareti montuose: in queste montagne e nelle piccole vallate che a tratti si aprono tra un susseguirsi di rilievi, l’uomo ha trovato il proprio habitat sin dalla preistoria, caparbiamente abitando queste terre avare, ma non sterili, e partecipando, in stretta simbiosi con la natura, alla costruzione di questo paesaggio, tanto che l’elemento naturale e quello culturale si fondono continuamente, e lasciandovi tracce abbastanza diffuse come i reperti venuti alla luce nella Valle Castoriana.

Questa meravigliosa zona dell’ Umbria, può essere visitata   e  scoperta, seguendo il percorso naturale del fiume Nera carico di storia e tradizioni e dei suoi alti affluenti, Corno e Sordo. È proprio da questi due pittoreschi torrenti  del tutto ignari dell’ inquinamento che  domina altrove, che parte l’ ideale viaggio alla scoperta di questo angolo di mondo incontaminato.

Partendo da Monteleone di Spoleto, plasmato nell’età medioevale nella forma che ancora mantiene di castello di pendio, baluardo della Valle del Corno, si prosegue per Poggiodomo, posta quasi a mille metri di altezza nell’alta valle del torrente Tissino e poi per la magnifica cittadina di Cascia, che, posta sul colle di Sant’Agostino circondata da verdi montagne nella fascia appenninica a Sud dei monti Sibillini, è conosciuta in tutto il mondo come il luogo che ha dato i natali a Santa Rita da Cascia.  Nel cuore della Valnerina e del Parco nazionale dei Monti Sibillini su un altopiano si trova Norcia, interamente circondata dalle antiche mura, con le porte che si aprono interamente verso la campagna. Lasciando il fiume Sordo si arriva a Preci, sul versante sinistro della piccola valle Castoriana, nota per la presenza di numerosi eremi prebenedettini e da qui senza mai più abbandonare il fiume Nera, si incontrano Cerreto di Spoleto,ubicato sul colle di San Sebastiano, tra il fiume Nera e il fiume Vigi, circondato da boschi di lecci;  Vallo di Nera, le cui origini sono antichissime interamente cinto da mura, con porte e torri del XII secolo, Sant’Anatolia di Narco, posta sulla riva sinistra del Nera al centro della Val di Narco che ha origini molto entiche come testimoniano i molteplici reperti rinvenuti nel suo interno e infine Scheggino, il cui abitato posto a fondovalle è dominato dai resti della cinta muraria e del castello che cingono la collina e diviso in due dalle acque del Nera attraversate da un ponte .

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