Riceviamo e pubblichiamo:
I fini delle Confraternite della Buona Morte
Numerose sono le confraternite presenti nel territorio di Bettona ma tra queste, l’origine delle Confraternita della Buona Morte, è assai antica.
Queste confraternite affondano le loro radici in Oriente, intorno al IV – V secolo, affidate a collegi monastici, la cui missione di carità era, in primo luogo, di fornire assistenza ai malati, rischiando la propria stessa vita assistendo anche i più contagiosi, e, in secondo luogo, garantire una degna sepoltura a tutti colori che, per diverse ragioni, non se la potessero permettere.
Cenni storici delle Confraternita
Nel Medioevo si hanno testimonianze che riportano le origini dei Disciplinati Neri al 1300 circa, che prese forma quel tipo di devozione dalla quale scaturirono le Confraternite della Morte presenti in Italia nella forma arrivata sino ai giorni nostri, per esempio l’arciconfraternita della Morte di Roma della quale è certa la fondazione, risale al 1538 e, con essa, era gemellata la confraternita di Bettona. La continuità che, attraverso le diverse epoche storiche, caratterizzò l’assistenza agli infermi e la sepoltura dei defunti dimostra quanto questa fosse un’esigenza fortemente sentita in ogni comunità umana, da oriente ad occidente.
Nel periodo medievale, tutte le Confraternite, non solo quelle della Morte, continuarono ad essere intimamente legate al sentimento religioso, allo spirito di fratellanza, d’amore e di carità tipico della dottrina cristiana, riassunto nell’affermazione citata nel Vangelo di San Marco: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”. Se s’intende comprendere intimamente lo spirito di questo moto associazionistico, non si può prescindere dal sentimento devozionale di coloro che a tali associazioni si affiliavano, pur rimanendo fermo il fatto che esse fossero sostanzialmente laiche, dato largamente accettato dalla critica e testimoniato dal fatto che non furono mai inserite nel sistema diocesano.
Le Testimonianze
Testimonianza di questo fervore cristiano parte quindi da lontano ed arriva fino ai giorni nostri, ne abbiamo nella splendida chiesa di San Francesco e dell’orazione o della Buona Morte risalente al XII secolo e restaurata nel 1886 rendendola così come e visibile ancora oggi, situata in piazza Cavour tra la chiesa di Santa Maria Maggiore ed il palazzetto del Podestà. Questa era la chiesa della quale disponeva la nostra confraternita per celebrare orazioni e veglie in onore di defunti o partire in corteo in processione tra le vie del paese utilizzando arredi e paramenti già descritti agli inizi del 1800 ed ancora utilizzati: la scultura lignea del Cristo risale addirittura al 1537.
La confraternita nel corso dei secoli, per la sua natura intrinseca, ha ricevuto molti lasciti e donazioni diventati proprietà della parrocchia e della curia, dopo che, l’unità d’Italia ha di fatto decretato la fine di questi sodalizi poi, nel corso degli anni ’90, la confraternita stessa è stata sciolta e su questo non vorremmo dire nulla di disdicevole quantunque si potrebbe discutere.
La Confraternita ai nostri giorni
Oggi, per volontà e desiderio di coloro che hanno indossato “la vesta” (così si chiamano in dialetto le tonache indossate dai confratelli) oppure sono nipoti o figli di persone che a loro volta hanno fatto parte della confraternita della Buona Morte, c’è stata, d’intesa con la curia e la parrocchia tutta, una rifondazione della nostra confraternita nell’anno 2017, che ha lo scopo di sostenere e infondere fervore nelle attività parrocchiali; speriamo di poter testimoniare altri otto secoli di storia!…..E se volete unirvi a noi siete ben accetti!
Info:
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